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martedì 1 dicembre 2020

#SENZA_TAGLI / Sì, nelle tasche (Enrico Finzi)

Lo avete letto: nei giorni scorsi due deputati –  uno il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, l’altro il vicesegretario del Pd, Matteo Orfini – hanno proposto di tassare i percettori di redditi altissimi (superiori a 500.000 euro) con un’imposta pari allo 0.2%.

Apriti cielo! La canèa dei reazionari si è scatenata, con accuse di ‘veterocomunismo’, di odio anti-capitalistico, di ‘vogliono mettere le mani nelle tasche degli Italiani’.

Ebbene sì! C’è chi, come la maggioranza dei nostri connazionali (ma nessuno lo chiede loro con sondaggi corretti), pensa che sia tuttora valido il principio della progressività fiscale, peraltro stabilito dalla Costituzione all’articolo 53.

Di più: c’è chi reputa che le imposte debbano avere anche una finalità redistributiva, volta a diminuire le diseguaglianze sociali: e non solo in situazioni di emergenza (come quella odierna) ma anno dopo anno.

C’è pure chi giudica insopportabile, iniqua, classista la normativa sulle eredità, che in Italia è tra le più favorevoli al mondo per i detentori di grandi patrimoni, talché anche qui si dovrebbero abbassare assai le soglie di esenzione e rendere assai più progressivo il prelievo, per favorire possibilità di affermazione dei singoli meno schiacciate dai privilegi di partenza.

Sorprendono lo stupore e l’imbarazzo (cito i titoli dei quotidiani) di larga parte del Pd, dimentico della storia dei social-comunisti e dei cattolici democratici.

Comunismo? No, semplice socialdemocrazia o liberalismo progressivo.

Per finire, in tanti vogliamo metter le mani – legalmente – nelle tasche degli italiani: anzitutto di quelli più ricchi, degli evasori, degli elusori.

Invidia di classe? Ma quando mai! Buffett, il maestro degli investimenti, ha detto e deplorato di pagar meno tasse della sua segretaria. E io stesso dovrei subire maggiori imposte. Ma ne sarei felice, perché ciò mi darebbe il piacere di vivere in un mondo più giusto.

A conferma, guardate cosa ha ottenuto la destra per dare il proprio ‘sì’ allo scostamento di bilancio: provvidenze ai gruppi sociali meno poveri e più evasori fiscali. E la maggioranza ha ringraziato per il ‘senso di responsabilità nazionale’. Si va, come auspica il direttore del Corriere della Sera, verso una grandissima coalizione di fascisti e antifascisti, di populisti e democratici, di rappresentanti dei ladri o dei mafiosi e degli altri? I malfattori brinderanno a Capodanno. Noi no.

*** Enrico FINZI, ricercatore sociale, fondatore e direttore di Sòno Human Tuning', Sì, nelle tasche' 'enricofinzi.it', 39 novembre 2020, qui


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