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mercoledì 11 novembre 2020

#SGUARDI POIETICI / Novembre (Billy Collins)

Dopo tre giorni di pioggia continua –
più di cinque centimetri hanno detto alla radio –
ho seguito l’esempio dei monaci
che scrivevano alla finestra, col sole sulla pagina.

Per cinque volte questa mattina,
ho caricato la carriola di legna
e l’ho spinta giù dalla collina verso casa,
e più tardi taglierò il giardino morto

con le cesoie e porterò la polpa morbida
in una fossa nel bosco,
ma ora c’è solo
la mia pagina assolata che è come una poesia

che sto ricoprendo con un’altra poesia
e la cagnetta che dorme sulle piastrelle,
con la testa fra le zampe,
e le zampe posteriori aperte come quelle di una rana.

Com’è sciocco rimpiangere l’infanzia,
volere correre di nuovo in tondo nel cortile,
con le braccia allargate,
fingendo di essere un aeroplano.

Che insensatezza temere tutto quel che abbiamo davanti
quando, giorno e notte, le barche,
forti come cavalli nel vento,
vanno e vengono,

portando qui neonati
e trasportando via i corpi dei morti.

*** Billy COLLINS, 1941, poeta statunitense, da A vela, in solitaria, intorno alla stanza, Fazi, 2013, traduzione di Franco Nasi, in 'il canto delle sirene', 1 novembre 2020, qui



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