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mercoledì 18 novembre 2020

#SENZA_TAGLI / Milano, c'era una volta il 'Borgo dei Furmagiatt' (Giorgio Righetti)

Lungo la strada che dalla Porta Ticinese va verso Pavia esiste una fila di case popolari che sono le ultime testimonianze rimaste della Milano sparita. 
Superato il portone di via San Gottardo 18, ci si trova in una successione progressiva di cortili che attraversando l’intero isolato si arriva sul Naviglio Pavese, si esce praticamente dal portone di via Ascanio Sforza numero 15. 
È forse questo l’unico esempio delle “casere” che occupavano la zona. I cortili sono percorsi dalle tipiche case di ringhiera con i lunghi ballatoi dai quali si aveva l’accesso agli alloggi, in fondo alle quali un unico anche se questo nome è oggi considerato sgradevole e volgare “cesso”. Lo sbocco sulla via che stava dietro era anche una preziosa via di fuga per i malviventi i “locch”, e i “Ligera”, che affollavano la zona. 
Queste case formavano il famoso e suggestivo “borgo dei Furmaggiatt”, dove giungevano i barconi a fondo piatto con tutti i formaggi prodotti nella parte sud di Milano. 
In tutta la bassa milanese a quel tempo erano numerosi gli allevamenti dei bovini, con grande produzione casearia necessaria per i mercati di Milano. 
Le forme di formaggio venivano scaricate e portate nelle case che si affacciavano sul naviglio di via Ascanio Sforza chiamate “casere”, perché impregnate dal forte odore dei formaggi. Man mano che arrivavano le nuove forme venivano portate in avanti verso la rivendita che si affacciava in via San Gottardo 18, fino alla fine della stagionatura stabilità in tre mesi. 
La vendita dei prodotti caseari era assicurata dalla numerosa frequentazione in questa strada, che allora era un collegamento tra la città è la campagna. 
Per evitare che il formaggio fermentasse  provocando ovvii problemi, le forme venivano grattate nella superficie, dalle quali si ricavavano periodicamente croste ancora commestibili che venivano date alle dame di “San Vincenzo”, per insaporire le minestre poi distribuite ai poveri.

*** Giorgio RIGHETTI, C'era una volta a Milano il 'Borgo dei Furmagiatt', facebook, 16 novembre 2020

foto di Giorgio Righetti, qui

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