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domenica 1 novembre 2020

#EX LIBRIS / Il capitano Colman (Ilaria Tuti)

Il capitano Colman si schiarisce la voce e indica un mucchio ordinato di pacchetti tenuti assieme con lo spago. Posso intuire che cosa contengano. 

Io e Viola ci guardiamo: possibile che poche donne siano riuscite a mettere quest’uomo in difficoltà? 

«Siamo costretti a dover approfittare della vostra generosa offerta ricevuta ieri» sta dicendo. «Per chi di voi ancora vuole farsene carico, abbiamo preparato gli indumenti da lavare. I miei uomini saranno ben lieti di pagare per il servizio, ciascuno secondo le proprie possibilità. Vi chiedo comprensione, se in molti casi il compenso sarà poco più che simbolico.» 

È Lucia a fare il primo passo. Raccoglie uno dei pacchetti e per un attimo la vedo esitare, ma il tentennamento dipinto sul suo viso si scioglie subito in un sorriso e con un saluto si incammina. A una a una la imitiamo e quando viene il mio turno capisco che cosa aveva sospeso il suo gesto: lo spago trattiene un fiore nel suo laccio, e non un fiore qualsiasi. 

Il capitano Colman mi si avvicina.

«Avremmo voluto regalarvi delle rose, come si conviene, ma capirete che non è stato possibile.» 

Rigiro lo stelo tra le dita. Nel grigiore di questo giorno, i petali carnosi e ricoperti di peluria catturano la poca luce brillando come argento. 

Mi sento sorridere. «Non conosco le rose. C’è invece un’espressione più felice che racconta la tenacia di questa stella alpina: noi la chiamiamo ’fiore di roccia’.» 

Il capitano Colman annuisce. «È questo che siete. Fiori aggrappati con tenacia a questa montagna. Aggrappati al bisogno, sospetto, di tenerci in vita.»

*** Iliaria TUTI, 1976, scrittrice, Fiore di roccia, Loganesi, 2020


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