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domenica 13 settembre 2020

#MOSQUITO / Nativi americani e principio centripeto delle polarità (Rudolf Kaiser)

Nelle concezioni del mondo degli indiani americani le contrapposizioni, in genere, non divergono in modo centrifugo, escludendosi e delimitandosi a vicenda, ma tendono (e appartengono) piuttosto a un moto centripeto, di integrazione, da cui ha origine la globalità. In altri termini: le realtà che costituiscono una dualità non vengono considerate come antagoniste, ma nella loro appartenenza reciproca, non viene sottolineata la loro contraddizione, bensì la loro creatività dialettica, non l'opposizione, ma la loro riconciliazione e complementarietà, nel senso della coincidentia oppositorum. 

Alla base del concetto di dualità sta dunque la comprensione dell'unitarietà.del mondo, dell'armonia profonda dell'universo. Il modello concettuale Yin-Yang, che nella cultura cinese indica il ritmo fondamentale dell'universo, con la sua complementarietà e integrazione, rappresenta bene ciò che abbiamo definito polarità o dualità. Da un punto di vista etico, Yin non è il Bene e Yang il Male, o viceversa, ma il Bene è essenzialmente l'equilibrio tra i due principi e il Male è essenzialmente lo squilibrio tra essi. In altri termini: un Bene che cresce di continuo, non sempre porta al meglio; se turba l'equilibrio, può trasformarsi in Male. L'energia risanatrice si sprigiona dal giusto equilibrio tra i diversi indirizzi, desideri e tendenze, non già dall'assolutizzazione e unilaterale accentuazione di un solo principio, anche se questo fosse di per sé positivo.

Le civiltà indiane nordamericane non sottolineano mai una diversità di valore tra i due poli di una dualità, chiamandoli buono e cattivo, e invitando così a seguire l'uno e a fuggire l'altro. Il concetto di equilibrio implica che lo stato ideale non è rappresentato dalla discordia, ma dalla conciliazione all'interno della dualità. Questo equilibrio significa salute, pace, giustizia, condizioni queste in cui il mondo si trovava all'alba della creazione. Ogni assolutizzazione, ogni eccesso in una direzione o in un'altra comporta pertanto uno stato di squilibrio e la mancanza di eguaglianza. È evidente, per esempio, come il concetto neotestamentario e paolino della lotta tra spirito e carne punti in tutt'altra direzione, cioè verso il dualismo. Qui, infatti, si individua una disparità di valore, una diversità di tipo etico tra due realtà distinte. È proprio di ogni scissione dualistica della realtà considerare una parte, quella rifiutata, inferiore o malvagia, condannandola rispetto all'altra.

***  Rudolf KAISER, 1927, tedesco, docente di anglistica all’università di Hilesheim, studioso dei nativi del Nordamerica, Dio dorme nella pietra, 1990, Red edizioni, Como, 1992.


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