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mercoledì 29 luglio 2020

#RACCONTId'AUTORE / La revisione (Marco Pomar)

- Buongiorno, sono qui per la revisione.
- Bene. Diamo una controllata generale. Quando è stata l’ultima volta?
- Beh, ecco… Veramente io non l’ho mai fatta.
- Ahi.
- È grave?
- No, spero di no. Sarà forse un po’ più costoso.
- Vabbè, comunque è una spesa che va fatta.
- Direi proprio di si. Allora: controlliamo le convergenze sentimentali. Vediamo un attimo… Si, sono da cambiare.
- Da cambiare?
- Guardi lei stesso. Qui c’è l’usura degli anni. A quanto pare ha messo sotto sforzo parecchio le spatole.
- Le spatole?
- Si, che poi se le convergenze sentimentali sono usurate vorrà dire che anche il senso di colpa sarà quasi completamente esaurito. Cosa le dicevo? Un altro po’ e lei mi combinava qualche omicidio…
- Ma quale omicidio?
- Signore mio, senza più un briciolo di senso di colpa si commettono nefandezze inimmaginabili. Poteva votare Lega senza nemmeno accorgersene. Mi dispiace ma dobbiamo mettere una fornitura intera.
- Ma non ci sono più abituato ai sensi di colpa. Non possiamo reintegrare giusto un attimino?
- Attimino un corno. Mi faccia dare una controllata al cinismo. Oddio, ecco qui. Lo sapevo.
- Che sapeva?
- Il cinismo ha debordato. Dobbiamo cambiare le guarnizioni e sigillare il tutto.
- Ma perché?
- Perché altrimenti il cinismo supera i livelli di guardia, raggiunge la zona del sentimento, e siamo fritti.
- Siamo fritti?
- Ma certo amico mio. Basta un niente e comincerà a dire che lei non è razzista, che ha anche amici di colore, e cose del genere.  Le pastiglie della serenità almeno le ha cambiate ogni due anni?
- Si, quelle si!
- Sicuro?
- Oddio, proprio ogni due anni forse no. Ma una volta le ho cambiate sicuro. Questo me lo ricordo.
- Io non so come ha fatto ad arrivare sin qui, signore. Non oso pensare in che stato troverò la coscienza!
- No, guardi, la mia coscienza è perfettamente a posto. L’ho usata pochissimo.
- Ecco, appunto. Preparo una coscienza nuova ultimo modello. Quelle marca Zeno non si usano più.
- Ma quanto dovrò spendere?
- Lasci stare. Le farò un trattamento di favore. Vedo che la memoria tutto sommato è in uno stato accettabile…
- Accettabile? Io mi ricordo tutto, egregio signore. Ho una memoria da elefante. Posso dirle pure cosa si mangiava dai miei nonni la domenica.
- Non si illuda, dicono tutti così. È perché non sapete che esistono i falsi ricordi.
- I falsi ricordi?
- Si, coprono con desideri repressi i buchi neri dell’inconscio. A proposito: a inconscio come siamo messi?
- E come siamo messi? Me lo dica lei.
- Per quello devo fare un controllo accurato. Non basta un’occhiata superficiale. Ma sono altri duecento euro, glielo devo dire.
- No, se non è necessario no. Evitiamo.
- Come vuole. Ma se incontra una pattuglia della PS, lei è in difficoltà.
- La Polizia Stradale?
- No, la Pulizia Sentimentale.
- Perché, cosa possono farmi?
- Quelli controllano tutto, e ci mettono poco a scoprire le magagne dell’inconscio. A ritirarle la patente di seduttore non ci mettono niente.
- Ma io non ce l’ho la patente di seduttore!
- Ah, peggio mi sento! Quindi ha sedotto finora senza patente. Senta, io non voglio sapere nulla. Altrimenti dovrei denunciarla alla SUCA.
- A che?
- Alla Società Unica Coscienze Avariate. Loro rottamano senza aggiustare.
- Forte!
- Se le piace così!
- No, a me no. Guardi, mi metta tutto a posto, convergenze sentimentali, coscienze, inconscio e altri cazzi. Voglio vivere sereno.
- Sereno? Allora deve restare in laboratorio almeno un altro mese. La rivolto come un calzino, sistemo tutto, e poi le rilascio la certificazione ISO, UNI, UNESCO, AISCAT, Anica, Amat, Atac e Aci. Sarà un uomo nuovo.
- Un uomo nuovo e rovinato, immagino.
- Non si preoccupi. Tariamo il minimo più basso, così potrà vivere con poco. Abbassiamo il livello delle aspettative, tarocchiamo le ambizioni, e siamo a posto. Potrà vivere con il reddito di cittadinanza, diventare haters professionista e andare al family day.
- No, guardi, lasci stare. Tarocchi a sua sorella. Io ho alte ambizioni, la mia coscienza funziona benissimo e al family day non ci voglio andare. Mi tengo il mio cinismo, sto bene così e risparmio pure.
- Ma come fa? Se la fermano?
- Rischio. Arrivederci.
- E se le dico SUCA?
- Lo dica a sua sorella, dopo averla taroccata. Addio.

*** Marco POMAR, scrittore, facebook, 19 gennaio 2020, qui


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