Ci rendiamo conto che siamo già morti, ben prima di questo panico puerile generato da un virus simil-influenzale?
Siamo già morti, perché abbiamo smesso di essere umani.
Siamo già morti, perché quando vediamo fiumane di persone in fuga da guerra e morte, il nostro primo istinto non è sperare che si salvino: è sperare che non vengano a romperci le palle “a casa nostra”.
Siamo già morti, perché la nostra cara vecchia Europa ha permesso che un bandito patentato come Erdogan usasse tre milioni e mezzo di poveri diavoli come “bomba umana”, per ricattare proprio il vecchio continente.
Siamo già morti, perché non ci indigna neanche un po’ l’esercito greco che usa la violenza e i gas lacrimogeni contro donne e bambini.
Siamo già morti, perché quando abbiamo letto (se lo abbiamo letto) che i greci esasperati hanno aggredito a Lesbo le Ong, sobillati dai leader della estrema destra, ce ne siamo fregati. O abbiamo pensato che in fondo le Ong se l’erano cercata.
Siamo già morti, perché a notizie e immagini come queste qua sotto ci siamo assuefatti. Ci abbiamo fatto il callo. Ci sembravano addirittura normali. Persino tollerabili.
Siamo già morti. E neanche ce ne siamo accorti.
“È un Dio che è morto, ai bordi delle strade Dio è morto. Nei campi di sterminio, Dio è morto. Coi miti della razza, Dio è morto. Con gli odi di partito, Dio è morto” (Cit)
*** Andrea SCANZI, giornalista, saggista, scrittore, attore teatrale, Siamo già morti (altro che Coronavirus), facebook, 3 marzo 2020, qui
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