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mercoledì 12 febbraio 2020

#SPOT #SPILLI / Credere in sé stessi (Massimo Ferrario)

facebook, 9 gebbraio 2020, qui

Uno legge e diventa volgare: ancora...? che palle...!
Poi guarda il pedone riflesso nello specchio e...

Sicuramente molti valuteranno positivo l'effetto riprodotto nella foto sopra riportata.

Per quanto mi riguarda, mi permetto invece di ricordare, picconando l'entusiasmo del punto esclamativo che chiude la brillante (e poco originale) frase anglosassone, che, se credere in se stessi è bene, crederci troppo è pericoloso.

Perché, ovviamente, si smarrisce il senso della realtà: perdendo di vista le 'oggettive' proporzioni di sé stessi, degli altri e dei dati del mondo in cui siamo immersi, immaginiamo di essere ciò che non siamo. Con il rischio, poi, comportandoci di conseguenza, di restare oggetto non gradevole degli effetti che produciamo. E con il rischio, forse ancor più grave e impattante, di rendere vittime ancor più spiacevoli delle nostre allucinazioni tutti quelli che incrociamo.

Dovrebbe essere logico e intuitivo.
Se ti convinci di essere un re e non lo sei, comportarsi da re ti può dare la carica, ma la carica, con buona pace degli insufflatori motivazionali che infestano certe aule di formazione, di per sé non è sempre un bene.
Lo possono confermare gli psichiatri: spesso alle prese con pazienti con sindromi napoleonidi.
Ma ancor più lo potrebbero attestare molti che lavorano nelle organizzazioni, giornalmente perseguitati da sedicenti manager che pretendono di trasformare la loro patologia in leadership, imponendo l'una per l'altra ai malcapitati che gli sono finiti sotto.

Ma so che sono tempi in cui è difficile mettere in guardia dal pericolo che i 'pensieri positivi' possano diventare mezzi per pomparci l'autostima fino a intossicarla: imperversa il mito del rischio, si demonizzano i limiti e si ripete che chi si contenta, per carità, 'non' gode.

In questo clima, ogni pericolo diventa un'opportunità. 
E se finiamo per crederci tanti napoleoni, tanto meglio per noi. 
E peggio per gli altri.

( Ma, in fondo, degli altri frega ancora qualcosa a qualcuno, al di là delle dichiarazioni sempre retoricamente corrette che sembrano affermare apertura, accoglienza, partecipazione, condivisione e che girano soprattutto nelle imprese in cui 'vincere-su-e-contro-tutti' è rigorosamente d'obbligo se si vuole fare carriera? )

*** Massimo Ferrario, Credere in sé stessi, per Mixtura

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