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mercoledì 12 febbraio 2020

#SPILLI / Una volta tanto, tutto nelle regole (Massimo Ferrario)

E' finita come doveva finire.
L'autorizzazione al processo per l'ex ministro Matteo Salvini non è un voto di colpevolezza del Senato, ma un consenso alla magistratura perché proceda a verificare la fondatezza delle accuse a lui rivolte.

Tutto nelle regole.

In una democrazia in cui vigono Costituzione e diritto siamo tutti soggetti alla legge.
Nessuno escluso. 
E i politici, tutti, prima di tutti.

Chi non la pensa così e crede in una sedicente 'autonomia assoluta' della politica mai dovrebbe poter diventare ministro. 
Soprattutto mai dovrebbe poter diventare presidente del consiglio.

Un politico simile, infatti, che credesse alla insindacabilità dei comportamenti tenuti dai politici, anche se mai domani dovesse avere 'pieni poteri', avrebbe sempre 'troppi poteri'.
Sufficienti per mettere a repentaglio Costituzione e diritti. 
E con molta probabilità, costui, alla prima occasione, negando bellamente di farlo e dicendo che naturalmente 'vuole difendere la patria', stuprerebbe la prima e i secondi. 
La storia purtroppo insegna che avrebbe pure l'applauso, beotamente convinto, di tanti pronti a difenderlo come un eroe.

Per questo sta a noi (sempre adulatoriamente riassunti in quel popolo invocato come sovrano), dimostrare di aver imparato dal passato: del nostro Paese, ma non solo. 
E, affermando conoscenza, intelligenza e sovranità (in una parola cittadinanza democratica), evitare, domani, di farci affascinare e turlupinare da strane forme di 'democratura' che girano per il mondo con lo scopo di svuotare la democrazia della sua sostanza. 
Una sostanza fatta anche di forma: senza le quali non c'è democrazia. 

*** Massimo Ferrario, Una volta tanto, tutto nelle regole, per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui

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