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giovedì 6 febbraio 2020

#SPILLI / Problemi e grandezze, vere e finte (Massimo Ferrario)

Sebastiano Zanolli è un consulente brillante, preparato, affermato: che, ogni tanto, a mio avviso, si lascia catturare dalla foga un po' onnipotentista, e sostanzialmente superominica, di stampo amerikano. 

Intendiamoci: lui, da intelligente qual è, pare consapevole del rischio. Lo dichiara e cerca pure di combattere questa sua quasi invincibile deriva coattivamente ottimistica. Ma alla fine, nonostante tutto, consapevolmente o meno, magari pure recalcitrante, se ne lascia sedurre, condizionato dalla sua origine, forse caratteriale prima ancora che professionale, di speaker motivazionale.

Ecco cosa scrive in LinkedIn, la rete diretta a manager e professionisti:
"C'è tanta teoria a proposito dei problemi. Spesso aiuta. In pratica però si tratta di questo: puoi essere più piccolo o più grande dei tuoi problemi. Ma per sopravvivere devi essere più grande." 

Sono poche righe, che servono a Zanolli per presentare un suo articolo assai ampio, da leggere con attenzione e spirito critico, perché gli stimoli (anche in forma di link a video), sono tanti e documentati e suggeriscono tutti riflessioni interessanti (Sebastiano ZanolliCosa sono i problemi, in teoria. Come risolverli, in pratica, sebastianozanolli.com, 5 febbraio 2020, qui).

Qui mi limito a commentare, un po' in chiave reattiva, il cuore del pensiero di Zanolli, successivamente sviluppato nel pezzo: un cuore non a caso scelto da lui come teaser per enunciare, a mo' di stuzzichino, la sua convinzione di fondo e invitare alla lettura.

La mia reazione è duplice e immediata. 
Un po' ossimorica, se vogliamo: dunque positivamente contraddittoria.

Dico subito: vero. E aggiungo, altrettanto subito e in parallelo: anche se.

Sì, anche se. 
Anche se c'è la volta (ma è meglio usare il plurale: 'le volte') in cui devi accettare di essere più piccolo. 
E convivere con i problemi.
Perché i problemi sono più grandi di te e tu non li risolvi.

Pure questa è, in qualche modo, una grandezza: la grandezza di riconoscere che non sempre sei, o puoi essere, il più forte e hai il controllo di tutto.

Accade, per fare un esempio profondo (ma non scontato per ogni essere umano che non si limiti a 'vegetare'), quando devi accettare il mistero della vita, soprattutto se non hai la soluzione, rassicurante, di credere in un Dio che l'ha creata.

Ma accade in infiniti altri casi ben più piccoli: di lavoro o personali.
E accade, magari, perché, almeno al momento, non hai conoscenze, capacità, forza, risorse, strumenti, condizioni favorevoli per risolvere i problemi che incontri.
E i problemi allora ti sovrastano: non ti senti piccolo, sei piccolo.
E loro sono grandi: stanno, ben ritti e incombenti, sopra di te. 
Non c'è alcuna patologia: né in te, né nella realtà. E' semplicemente che la vita ti si presenta così. Perché questa è la vita.
Significa, banalmente, che tu non sei padrone di tutto. Usi tutta la potenza che hai in te, ma resta il fatto che sei impotente. E l'unica cosa che puoi fare è riconoscerti tale. 
E capire che questa impotenza è molto umana. E che tu, per fortuna e/o per scelta, non appartieni a quella perversa genìa di esseri vincenti che oggi a troppi pesudo-umani piace tanto essere: o aspirare ad essere, o far credere di essere.

Se non ce la fai a risolvere un problema, non per questo, automaticamente, sei un perdente. Checché se ne sia ultraconvinti oltreoceano e checché ormai, sempre più spesso, ripeta a discorotto qualunque pappagalloide nostrano, il quale, in veste di consulente o manager, in azienda, in politica, nel sociale, ha deciso che vuo' fa l'amerikano.

No limits, strepitava da stampa e tv una pubblicità nostrana di anni fa per vendere orologi: volgare e per questo, naturalmente, di grande successo.
No hybris, ripeto, nel mio piccolo, da sempre, in perfetto accordo con i Greci.

Quelli antichi. Con la maiuscola. 
Quelli che ci hanno insegnato la filosofia per stare al mondo restando umani.

Una virtù non piccola. Anzi, sempre più grande.

*** Massimo Ferrario, Problemi e grandezze, vere e finte, per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di Massimo Ferrario qui

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