Pagine

giovedì 13 febbraio 2020

#SGUARDI POIETICI / Pastorale (Philip Morre)

Visto che il gregge ha occupato la strada
tu spegni il motore e accendi una sigaretta,
abbassi scrupolosamente il finestrino
e la fai penzolare all'esterno come
per ficcarla nell'occhio del montone capobranco.

Abbiamo un traghetto da prendere,
eppure sembri indifferente, forse ti gusti
il piccolo brivido di spingere al massimo
le quattro miglia che costeggiano la baia
e giù fino all'abbraccio quasi circolare
del litorale del porto.

Così restiamo seduti, lo sguardo perso sulla foschia,
mentre la marea lanosa si frange coi suoi belati
a destra e a sinistra della Saab e il tempo si adatta
all'andatura lenta del pastore che noncurante
sfila dietro la prua del suo naso
come un principe che nobilmente ignori un neo.

*** Philip MORRE, 1952, poeta britannico, Pastorale, traduzione di Giorgia Sensi, 'Poesia', n. 356, febbraio 2020


Testo originale (Pastoral)
Since the flock has filled the road
you kill the engine and light up,
fastidiously lowering your window
and dangling the fag outside
as to stab the lead ram in the eye.

For all we have a ferry to hit
you seem unperturbed, perhaps relishing
the small thrill of pushing the limit
that last four miles round the lip of the bay
and down into the not-quite-encircling
hug of the harbour shore.

So we sit, staring idly into a sea fret,
while the woollen tide breaks bleating
right and left of the Saab and time slows
to the gait of the insouciant shepherd
who parades after the prow of his nose              
like a prince nobly not noticing a flaw.

In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

Nessun commento:

Posta un commento