Pagine

martedì 17 dicembre 2019

#SGUARDI POIETICI / La nuova Liberazione (Massimo Ferrario)

Forse perché non siamo più capaci di fare 
la Storia
 - quella con la maiuscola -
revisioniamo il passato
di coloro che la fecero
mettendo tutto e tutti insieme: 
incolpando chi ha avuto coraggio 
di mettere in gioco la vita, 
o assolvendo chi è stato a guardare,
o ha aiutato i tacchi di ferro 
delle croci uncinate e dei fasci littori
a perpetuare la sopraffazione,
bestemmiando il nome della Patria 
e violentando l'umano che è in noi.

Abbiamo bisogno di dirci
che anche loro, in fondo,
 - chi ha rischiato la pelle e chi l'ha persa -,
erano dei poveretti come noi.
E non i piccoli e grandi eroi comuni
che ci hanno regalato la libertà:
quella indispensabile condizione d'ossigeno, 
ormai creduta scontata, che oggi, 
chini a digitare h24 i nostri sospiri ombelicali
sugli smartphone che ci fanno soli in tanti e tutti insieme,
stiamo gettando allegramente
in discarica.

Intanto chi non può fare a meno 
del nostro spensierato asservimento,
per moltiplicare su di noi il suo dominio 
prepotente e senza pietas,
continua a lisciarci il pelo:
con parole di interessamento fintamente amorevoli,
il sorriso bloccato da paresi all'angolo della bocca
e i baci ripetuti a crocefissi e rosari impugnati come armi. 

Lui 
- ma non è solo - 
urla ossessivo che lo straniero non passerà:
perché è stato finalmente disumanizzato 
e reso nemico di noi tutti,
ormai convintamente convinti 
del diritto d'essere 'noi prima di tutti'.
E gongola per la gabbia dorata 
entro cui siamo finiti imprigionati
mentre non cessiamo di applaudire 
l'eterno pifferaio imbroglione:
poco importa oggi l'inferno 
se domani, ci viene giurato, sarà 
paradiso.

Eppure la Storia insegna  
che ci saranno sempre donne e uomini capaci 
- prima o poi - 
di recuperare le chiavi 
e aprire le porte 
e abbattere i muri
e uscire in piazza a seminare energia:
chiameranno a raccolta i rassegnati e i dispersi
e in tanti - stretti stretti -  
scopriremo la potenza della vicinanza 
e grideremo forte che convivenza e democrazia 
- poiché sono parole di carne e non di spirito,
fatte di terra e non di zucchero -,
possono, e devono, essere anche conflitto e scontro,
se non vogliono essere la pace dell'ingiustizia 
dei lupi che imbrogliano gli agnelli,
ma mai devono diventare
odio, violenza ed esclusione verso gli ultimi.

Allora,
se accadrà
- se lo faremo accadere -,
sarà finalmente la nuova 
Liberazione.

*** Massimo Ferrario, La nuova Liberazione, per Mixtura


In Mixtura ark #SguardiPoietici qui

Nessun commento:

Posta un commento