sulla rovente lampada tenuta accesa
da un uomo insonne fino al giorno:
bruciata impronta del confine
fra il grande sogno e la notte breve.
Bellezza, un senso del nulla,
il solo forse,
che percepisce il mondo
che ci scruta dal fondo del suo specchio
dove riflette solo chi ci manca.
***Alberto BEVILACQUA, 1934-2013, giornalista, sceneggiatore, scrittore, poeta, regista, Similitudine a due, in 'ilcantodellesirene', 10 settembre 2013, qui
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