Anche se la superiorità illusoria è stata riscontrata in tutto il mondo, e relativamente a ogni tipo di capacità e caratteristica, il grado di esagerazione del proprio talento varia da cultura a cultura. Mentre il 90 per cento degli americani si ritiene un guidatore sopra la media, solo il 70 per cento degli svedesi la pensa allo stesso modo.
Quasi tutte le spiegazioni di queste differenze insistono sul concetto dell’individualismo contrapposto al collettivismo, sull’ipotesi che certe culture tendano a sottolineare l’autonomia, l’indipendenza e l’assertività del singolo mentre altre valorizzano il ruolo dei collettivi come le famiglie, le comunità e il posto di lavoro, nonché i relativi rapporti interni. Le culture occidentali sono più individualiste e hanno maggiori livelli di superiorità illusoria rispetto alle culture orientali.
*** Richard WILKINSON e Kate PICKETT, epidemiologi e docenti universitari statunitensi, L'equilibrio dell'anima. Perché l'uguaglianza ci farebbe vivere meglio, Feltrinelli, 2019
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