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domenica 7 aprile 2019

#SENZA_TAGLI / A voi 30mila (Emilio Mola)

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A me non fa orrore Salvini che augura "Buon viaggio" ai papà, alle mamme e ai figli che hanno rifiutato di essere separati dopo essere fuggiti e sopravvissuti insieme, rischiando insieme la vita, rimanendo uniti.

Salvini è uno solo. E' uno. E in un paese normale l'autore di simili bestialità non nuocerebbe a nessuno perché semplicemente non sarebbe considerato da nessuno. Sarebbe trattato e ignorato come un normalissimo e strambo fenomeno di paese che vomita cose indicibili in mezzo alla piazza.

Sarebbe oggetto di sorrisini amari dai passanti, che lo scruterebbero velocemente con la coda dell'occhio perché sanno che certe persone non vanno fissate diritte negli occhi. Non si sa mai.

Uno che dice simili bestialità sarebbe un reietto della società, isolato da tutti, oggetto forse di pietà, di commiserazione e magari di aiuto.

Quindi non mi rivolgo a lui, a cui in fondo dire quello che dice, fomentare l'odio feroce che fomenta, serve a fare un sacco di soldi, ad avere un sacco di potere e un mare di popolarità. E' il suo lavoro.

Mettere esseri umani contro altri esseri umani, aizzarli e poi cavalcare l'onda è il mestiere che si è scelto. Prima a capo dei padani contro i terroni che erano le vittime. Ora con la complicità delle vecchie vittime contro i nuovi disperati. Ci fa il grano lui con l'odio. E quindi, cinicamente parlando, si può anche capire.

Ma voi, 30mila che avete messo il vostro "like" a quella bestialità di frase; voi padri di famiglia, mogli, madri, figlie e figli. A voi cosa cazzo sta succedendo?

Qui non è più politica, non c'entra niente la politica. Qui siete voi che volete separare un padre da sua figlia e da sua moglie, senza che - sforziamoci di ricordarlo ogni tanto - senza che queste persone abbiano fatto niente di male, nessun crimine, nessun reato. Se non camminare, se non fuggire, se non mettersi sua una barca senza più nulla tra le mani se non sé stessi.

Cosa vi sta spingendo a essere così atrocemente disumani contro quelle persone che sono lì su quella barca e di cui non sapete nemmeno il nome, contro QUEI padri, QUELLE madri, QUELLE figlie. Cosa, esattamente, loro (loro! non altri, ma loro) vi hanno fatto da volerli punire in un modo tanto infame?

C'è una scena che si vede sempre nei documentari sull'Olocausto. La scena di un soldato nazista che davanti a un cancello separa la madre da suo figlio. Il soldato prende il bambino e lo allontana di peso, la madre li segue e lui lascia il bambino e allontana la madre. E il bambino si avvicina ancora alla mamma e lui inizia a usare i calci.

La differenza, al tempo dei social, è che quel soldato nazista il lavoro sporco lo faceva in prima persona.

*** Emilio MOLA, facebook, 6 aprile 2019, qui

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