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domenica 14 aprile 2019

#SENZA_TAGLI / Università e libri eretici secondo la Lega (Fabio Sabatini)

C'è un nuovo scandalo nell'università e lo ha trovato la Lega.

In un esame di Scienza politica all'Università di Bologna, uno dei testi "opzionali" che gli studenti possono (ma non sono tenuti a) leggere per la preparazione dell'esame è La Lega di Salvini. Estrema destra di governo, scritto dai colleghi Gianluca Passarelli e Dario Tuorto.

Gli esponenti del Carroccio hanno presentato un'interrogazione alla Giunta regionale dell'Emilia Romagna perché nel libro si dipinge la Lega come una "formazione di estrema destra, con tratti razzisti, xenofobi, politicamente e socialmente violenti".

Secondo la Lega "I professori, in qualità di dipendenti pubblici, sono tenuti a un dovere di lealtà verso lo Stato, indipendentemente da quale forza politica lo governi, e le sedi universitarie non dovrebbero essere luoghi di propaganda politica", perciò non si dovrebbe consentire la lettura di simili libri all'Università.

Secondo me non è abbastanza. Si prepari un elenco dei libri eretici e li si metta al rogo. Si faccia poi un censimento degli accademici ostili e li si licenzi in tronco. Senza pensione ovviamente, ché già c'è da pagare quota 100. Per evitare pericolose omissioni, si licenzino anche tutti i docenti *potenzialmente* ostili. Quelli appartenenti alle minoranze anzitutto, che zitti zitti potrebbero covare fastidiose antipatie verso il governo. Anzitutto i docenti ebrei, neri, Rom, lgbt e stranieri. Per stare proprio tranquilli si controllino poi tutti i programmi di tutti i corsi e si eliminino i professori che insegnano concetti potenzialmente ostili, come la scarsità delle risorse. Si passi infine al setaccio la produzione scientifica di ciascuno per scovare le residue tracce di sobrietà ed eliminarne i responsabili.

Che dite? Non rimane più nessuno? Fa niente, si consenta agli studenti di preparare gli esami mediante opportune ricerche di dieci minuti su Google, non prima di aver ripulito Google dai risultati scomodi ovviamente.

Nel 1931 furono solo una quindicina, su 1.251, i docenti universitari che rifiutarono di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, perdendo così la cattedra. Non succederà ma mi auguro che, nel caso, la prossima volta saremo molti di più.

*** Fabio SABATINI, professore associato di economia all'università La Sapienza di Roma, facebook, 12 aprile 2019, qui


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