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martedì 2 aprile 2019

#SENZA_TAGLI / Diritti civili, ma anche pane e lavoro (Stefania Colombo)

Premesso che il congresso delle famiglie è stata la fiera dell'ipocrisia e della mentalità retrograda.
Premesso che reputo l'omofobia un'aberrazione mentale frutto di un guazzabuglio di stolidi tabù religiosi e di profondi disagi individuali.
Premesso che per me la famiglia è un nucleo fondato sugli affetti e non sull'identità anagrafica.
Premesso che la legge sull'interruzione di gravidanza è un diritto intoccabile e se per te l'aborto è una piaga morale e sociale, lo combatti con altre armi, non con la repressione.
Quello che mi lascia pensierosa è che ora la sinistra, che a Verona ha radunato gente, colorato arcobaleni, scandito slogan, fatto folclore con cartelloni, intrecciato danze e balletti, si trinceri come sempre a celebrare e rivendicare astrattamente i diritti civili.
La gente deve sbarcare il lunario, e se fa o adotta figli, li deve mantenere. Di qualunque genere siano i genitori.
Se la sinistra scende in piazza con tutta la passione di questo mondo per dare battaglia a stereotipi sessuali e morali, ma poi quando si tratta di sostenere i diritti dei cittadini a un lavoro dignitoso e tutelato, ad assegni familiari, sovvenzioni e asili nido gratuiti, all'istruzione e alla sanità pubblica e gratuita non cerca la stessa unità né investe lo stesso fervore, rischia di essere complice della diffusione di un virus che dà alimento alla destra più becera: quel virus che porta i penultimi ad accanirsi contro gli ultimi.

È successo che gente finita nel vortice del precariato, delle difficoltà economiche, nell'incertezza e nel dramma di città e territori poco sicuri (i penultimi), abbia assunto il migrante e in genere lo straniero (l'ultimo) ad avversario nella lotta per la sopravvivenza, fino a vedere in lui un privilegiato che vampirizza i suoi diritti e gli sottrae le briciole. Con l'aggravante di avere un'altra cultura (non necessariamente totalmente positiva! Idee fortemente discriminatorie e pregiudiziali spesso vengono anche dai non italiani, con buona pace dei buonisti), quindi di relativizzare le credenze morali, sociali e religiose cui il penultimo si aggrappava per avere certezze.

Ora è gioco facile per le destre additare alle famiglie tradizionali in affanno (i penultimi), i gay, le famiglie non convenzionali e le donne sole o non portate ad avere prole (gli ultimi) come causa di una degenerazione morale che sta portando il Paese al declino anche sociale ed economico.
È chiaramente una tesi senza alcun fondamento razionale, ma scardinare totalmente il ragionamento raziocinante nell'elettore di cultura modesta o dalla cattiva coscienza è proprio il gioco delle destre.

Se non si lotterà prima di tutto per garantire pane, lavoro, salute, istruzione e sicurezza in senso lato, la sinistra apparirà sempre più autoreferenziale e piena si sé, impegnata in un catechismo francescano assai naïf in un'Italia dove la prima cosa da scongiurare ora è che sia homo homini lupus.

*** Stefania COLOMBO, facebook, 1 aprile 2019, qui


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