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sabato 23 febbraio 2019

MOSQUITO / Discutere con tutti, dipende (Jason Stanley)

Chiunque abbia insegnato filosofia sa che spesso è utile confrontarsi con coloro che difendono in maniera convincente opinioni divergenti, e le università hanno a disposizione esponenti di livello di tutto lo spettro politico. Tuttavia, riflettendo con attenzione, in questi casi il principio generale non è particolarmente plausibile. 
Non è infatti credibile che per garantire la libertà di espressione sia necessario che le università ingaggino ricercatori che cercano di dimostrare che la Terra è piatta. La scienza ha infatti stabilito una volta per tutte che non è così, e anche il più ardente difensore della libertà di parola non ha nulla da obiettare sul fatto che non si possono spendere preziose risorse universitarie su questioni simili. Anzi, l’assunzione di un difensore della teoria della Terra piatta ostacolerebbe una ricerca obiettiva. Allo stesso modo, si può tranquillamente e legittimamente rigettare l’ideologia dell’Isis senza doversi confrontare con i suoi sostenitori in un’aula universitaria. Non c’è bisogno di un collega che sostenga la predisposizione genetica degli ebrei all’avidità per essere in grado di respingere queste assurdità antisemite. E, ancora, non è in alcun modo plausibile che aggiungere simili esponenti al corpo docente di una facoltà sia un mezzo per poter corroborare gli argomenti contro queste ideologie dannose. Più verosimilmente, si minerà ogni possibilità di un dibattito intelligente e si interromperà la comunicazione a favore di scontri verbali violenti.

*** Jason STANLEY, 1969, statunitense, docente di filosofia all'università di Yale, Noi contro loro. Come funziona il fascismo, Solferino, 2019


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