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martedì 25 dicembre 2018

#SGUARDI POIETICI / Che scherzo! (Dino Buzzati)

E se poi venisse davvero?
Se a quell'ora precisa
mentre la nebbia oppure la pioggia nera 
oppure comunque le caligini il fetido l'incubo nero 
della notte sopra la pianura dell'umidità e dell'espansione economica
l'arcipelago delle luminarie 
sempre più denso verso il centro
specialmente i cinema i bar le stazioni di servizio 
e poi nel cuore della città 
la massima concentrazione di luci 
di lusso di soldi di gioia di vizio 
se nei palazzi cascine falansteri 
attraverso le illusioni e i misteri, 
lui davvero venisse?
Che scherzo pericoloso, eh?

Perché dicono dicono ma
non ci crede più nessuno.
Il proprietario del magazzino famoso 
di articoli da regalo 
non ci crede, e ne ride bonario 
con le clienti in visone 
anche il negoziante di giocattoli 
sollevato dall'andamento straordinario 
degli affari nonostante la recessione.

Non ci crede il capofamiglia 
né lo scapolo né il coniugato 
né il vecchio zio né la figlia, 
neppure la mamma sebbene 
tenendoli sulle ginocchia 
abbia dettato ai bambini le lettere 
col presepio e il bordo dorato 
destinazione Paradiso 
in franchigia, senza riflettere 
al rischio della mistificazione.

Non ci crede neanche don Saverio 
il buon prevosto della parrocchia 
non basta infatti la fede 
per prendere veramente sul serio 
questa antica superstizione.

E neppure ci credono i bambini 
che avrebbero sufficiente ingenuità 
voglia di miracoli, di fantasia 
di mostri, di favole, ma 
ci fu quel sorriso speciale 
della mamma così ambiguo e allora 
nacque in loro l'ipocrisia 
per la prima volta, con la paura 
tipicamente italiana 
di passare per cretini.

Neanche loro dunque ci credono più 
che alla mezzanotte del venti-
quattro, carico di regali 
in carte d'oro e d'argento 
fra un grande sbattere d'ali 
(ci saranno anche gli angeli, no?) 
arriva il Bambino Gesù.

E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio 
espresso così, più che altro per gioco 
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero 
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni 
la bambola il revolver il treno 
il micio l'orsacchiotto il leone 
che nessuno di voi ha comperati? 
Se la vostra bella sicurezza 
nella scienza e nella dea ragione 
andasse a carte quarantotto? 
Con imperdonabile leggerezza 
forse troppo ci siamo fidati.

E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino 
per favore cammina piano 
nell'attraversare il salotto 
Guai se tu svegli i ragazzi, 
che disastro sarebbe per noi 
così colti così intelligenti 
brevettati miscredenti 
noi che ci crediamo chissà cosa 
coi nostri atomi coi nostri razzi. 
Fa piano, Bambino, se puoi.


*** Dino BUZZATI, 1906-1972, giornalista, scrittore, pittore, drammaturgo, librettista, poeta, Che scherzo!, in "Novità", n. 165, dicembre 1964-gennaio 1965, poi in Lo strano Natale di Mr. Scrooge e altre storie, Mondadori, Milano 1990, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Buzzati


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