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lunedì 24 dicembre 2018

#SENZA_TAGLI / Tanti auguri, il giusto (Marco Pomar)

Tanti auguri. 
Quanti?
Il giusto. 
Tanti auguri a chi sa essere sé stesso tutto l’anno,
meno per chi è pervaso dal sacro furore degli auguri natalizi compulsivi,
niente per chi stronzo lo è anche a pasqua e ferragosto.

Tanti auguri a chi non ritiene “buonista” una parolaccia,
meno per chi con questa parola ritiene di offenderti ,
niente a chi è il contrario di buonista, ovvero feccia.

Tanti auguri a chi sa ascoltarti,
meno per chi parla sempre lui,
niente a chi deve anche convincerti.

Tanti auguri a chi si sente orfano di rappresentanza politica,
meno per chi ha sempre una certezza in tasca,
niente a chi brandisce con violenza la sua certezza.

Tanti auguri a chi pensa al futuro di questo paese,
ancora di più a chi prova a cambiarli, futuro e paese,
augurissimi agli ottimisti, sperando che abbiano ragione loro.

Tanti auguri agli amici di sempre,
a quelli recenti,
a quelli con cui c’è empatia anche se ci si è visti una volta, o mai,
ai nuovi rapporti in era di social,
perché una volta o ci si conosceva dal vivo, oppure niente,
alle affinità elettive virtuali,
senza dimenticare il piacere di un sorriso dal vivo,
di un bicchiere di vino vero.

Tanti auguri a chi ti fa sentire meno solo,
agli amori con la A maiuscola,
ai ricordi che non vogliono finire nel cestino,
alle telefonate inaspettate.

Niente auguri ai messaggi circolari,
alle catene di Sant’Antonio,
alle immagini di alberi di natale mandati a tutti.
Date retta a me: personalizzate un pensiero, se volete,
decidete il destinatario, scegliete le parole,
altrimenti è meglio niente auguri.

Tanti auguri.
Si, ma quanti?
Il giusto, quanto basta.

*** Marco POMAR, scrittore, facebook, 22 dicembre 2018, qui


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