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lunedì 2 luglio 2018

#RACCONTId'AUTORE / Fuoco, gli ho sparato (Federico Bonadonna)

Fuoco. 
Mi ha rubato il parcheggio, non ci ho visto più e gli ho sparato. Il parabrezza è esploso, mi sono sentito invincibile. Purtroppo è morto e io uscirò dalla galera da vecchio.

Stavo attraversando le strisce, ha inchiodato a un millimetro dai miei piedi. Ho estratto la pistola dalla fondina e ho sparato. Il proiettile è rimbalzato non so dove e ha colpito una donna incinta di 8 mesi. Con un colpo ho ucciso due esseri umani. Se non avessi avuto la pistola l'avrei insultato.

Patrizio aveva un brufolo sul naso così brutto ma così brutto che gli ho detto di farsi una plastica. Quando ha risposto che non aveva i soldi gli ho detto: “allora lo faccio io”, ho appoggiato la canna sul viso e schiacciato il grilletto. Adesso mio padre è in galera perché non ha chiuso la pistola in cassaforte e io sto con mia madre. Ho 12 anni.

Gli ho sparato perché era brutto.

Puzzava, gli ho scaricato addosso tutto il caricatore, il quartiere ha un rifiuto in meno di cui occuparsi. Non mi troveranno mai.

Mi seguiva. O almeno era quello che pensavo. Era buio. Ho preso la pistola dalla borsa, mi sono girata e ho sparato. Era un venditore di rose. Non farò nemmeno un giorno di galera: legittima difesa. Però mi sento un po' in colpa.

Il locale sotto casa non mi faceva dormire. Era la quarta notte consecutiva senza sonno. Ho chiamato la polizia, come sempre è passata dopo un'ora ed è andata via perché non ha rilevato gli estremi di reato. Alle tre di notte ho preso il fucile e aperto il fuoco. Una strage, ma almeno ora qui in prigione c'è silenzio.

Gli ho sparato perché pensavo mi tradisse.

Come abbiamo fatto a portare il fucile dentro lo stadio? A pezzi. Poi lo abbiamo assemblato, mirato e sparato. Il capitano è caduto al primo colpo: bam! Centrato in quella faccia di cazzo.

Avevo la precedenza, il segnale era chiaro. Non ho nessun rimorso per quello che ho fatto. Max Aub dice? Non lo so come si chiamava. Però io avevo la precedenza.

*** Federico BONADONNA, antropologo, scrittore, facebook, 1 luglio 2018, qui


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