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mercoledì 4 aprile 2018

#MOSQUITO / Giornalismo, avere un'anima e rispettare i fatti (Ferruccio De Bortoli)

C’è una tendenza niente affatto minoritaria del giornalismo italiano – ma non soltanto italiano – a «polemizzare» con i fatti quando questi smentiscono la propria visione della realtà. Io, a dire il vero, ho anche una certa nostalgia dei giornali attraverso i quali si capiva l’orientamento di un partito e di una parte della società. Se ci fossero ancora, partiti e corpi intermedi conserverebbero una funzione vitale nella democrazia italiana. Si può e si deve avere un orientamento. I giornali cosiddetti indipendenti rispecchiano un’idea, una tradizione, danno voce a un territorio. Ma avere un’anima, una linea politica, non esclude l’obbligo morale e professionale di rispettare l’oggettività dei fatti. Se oggi la verità dei fatti non ha più una sua importanza sociale e politica, perché anche nel dibattito pubblico è ritenuta per alcuni secondaria, forse lo si deve anche alla scarsa predisposizione dei giornalisti a essere rigorosi nel rettificare notizie scorrette, nel chiedere scusa, per esempio, quando si commette un errore. E, visto che ormai si pubblica in tempo reale, uno degli aspetti più problematici oggi è che la tempestività prevale sull’accuratezza.

*** Ferruccio DE BORTOLI, 1953, giornalista e saggista, già direttore di 'Corriere della Sera' e 'Il Sole 24 ore', Cosa significa imparzialità? Giornalismo indipendente vs giornalismo militante?, dialogo fra Luciana Castellina e Ferruccio De Bortoli, 'MicroMega', n. 3 , 2018


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