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martedì 16 gennaio 2018

#RITAGLI / Università, per l'Italia urge passare da 24% ad almeno 40% di laureati nella fascia 25-34 anni (Pietro Greco)

Che il diritto allo studio includa, ormai, anche la formazione universitaria sono in molti a dirlo, inclusa l’Unione Europea. Che, infatti, si è posta come obiettivo quello di raggiungere una quota minima di laureati del 40% tra i giovani nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni. La media europea sfiora già questo livello. Alcuni paesi la superano abbondantemente. In Giappone, in Canada, in Russia siamo ben oltre il 50%. In Corea del Sud, vero campione mondiale, siamo addirittura al 70%.

Ebbene, l’Italia con il suo modesto 24% è ultima sia in Europa sia tra i 40 paesi OCSE. Da ultimo ci hanno superato anche la Romania, la Bulgaria, la Turchia. ​Questo semplice dato ci dice che siamo fuori dalla società e dall’economia della conoscenza. Siamo un paese cognitivamente arretrato e, dunque, economicamente in declino. Non si può essere, infatti, competitivi nell’economia della conoscenza con un numero così basso di giovani culturalmente attrezzati.
​Se vogliamo recuperare il “gap cognitivo” abbiamo bisogno di più laureati. Abbiamo bisogno di passare in pochi anni dal 24 ad almeno il 40% con un titolo di studio di terzo livello tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni.
È, questa del 40%, la quota minima per tutti. Tanto più per un paese, come l’Italia, che ha una specializzazione produttiva nel campo delle industrie a media e bassa tecnologia e dei servizi a medio e basso contenuto di conoscenza e che ha necessità di modificarla rapidamente questa sua specializzazione, se vuole interrompere il percorso di declino relativo (e a tratti anche assoluto) che dura da trent’anni.

*** Pietro GRECO, giornalista, Abolire le tasse universitarie: ma è solo un primo passo, 'strisciarossa', 14 gennaio 2018

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