Non è giusto identificare i fini del fascismo e quelli del comunismo russo. Il primo rappresenta l’esaltazione del carnefice da parte del carnefice stesso. Il secondo, più drammatico, l’esaltazione del carnefice da parte delle vittime. Il primo non ha mai sognato di liberare interamente l’uomo, ma soltanto di liberarne alcuni soggiogando gli altri. Il secondo, nel suo principio più profondo, mira a liberare tutti gli uomini asservendoli tutti, provvisoriamente. Bisogna riconoscergli la grandezza dell’intenzione.
*** Albert CAMUS, 1913-1960, scrittore, drammaturgo, saggista, filosofo francese, premio Nobel per la letteratura nel 1957, L'uomo in rivolta, 1951, Bompiani
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