Viviamo il paradosso dell'adulto "bullizzato" dal minore. Scordando che per definizione il bullismo implica relazioni tra "pari". Come se l'eventuale problema sia del minore... e si indicono consigli straordinari e predispongono azioni punitive.
L'accettazione dell'autorevolezza in campo psicoeducativo non passa di certo attraverso il mero esercizio del proprio "ruolo". Non basta indossare divise simboliche d'adultità per esercitare la propria funzione, che si sia insegnanti o genitori. Additare i minori senza porre attenzione alla propria capacità di costruire e mantenere relazioni, è il primo passo per ogni fallimento psicoeducativo.
Ogni tanto l'adulto e le istituzioni si mettano in discussione, per carità. E i genitori la smettano una buona volta, per mantenere quel "fattore simpatia" coi figli, di ergersi a loro sindacalisti.
*** Leonardo SEIDITA, gruppoanalista e psicodrammatista junghiano, facebook, 6 dicembre 2017, qui
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