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martedì 26 dicembre 2017

#RACCONTId'AUTORE / I caldomorbidi (Claude M. Steiner)

C’era una volta, molto tempo fa, un uomo di nome Tim, che aveva una moglie, Maggie, e due bambini, John e Lucy. La famigliola era molto felice; ma per capire quanto fosse felice bisogna sapere come andavano le cose a quei tempi. 

In quei tempi tutti, quando nascevano, ricevevano una morbida bisaccia. Tutte le volte che si infilava una mano nella bisaccia se ne poteva tirar fuori un caldomorbido. I caldomorbidi erano molto richiesti perché quando se ne riceveva uno si sentiva un meraviglioso tepore in tutto il corpo. Coloro che non ricevevano caldomorbidi con regolarità rischiavano di ammalarsi di una grave malattia che faceva inaridire l’organismo e poteva portare alla morte.

In quei tempi era molto facile procurarsi dei caldomorbidi. Tutte le volte che qualcuno ne aveva voglia, si avvicinava a qualcun altro e diceva: «Vorrei un caldomorbido». L’altro infilava la mano nella bisaccia e tirava fuori un caldomorbido grosso come un uovo. Non appena il caldomorbido vedeva la luce del giorno, sorrideva e si espandeva, diventando un caldomorbido grande e tiepido. Lo si poneva allora sulla spalla o sul capo o in grembo, lui si accoccolava contro la pelle della persona e le dava immediatamente una sensazione di grande benessere. 
La gente chiedeva sempre caldomorbidi e siccome venivano regalati generosamente non era mai difficile ottenerne a sufficienza. Ce n’erano in abbondanza e di conseguenza tutti erano sempre felici, con una sensazione di calore e di benessere.

Un brutto giorno una strega cattiva si arrabbiò molto perché tutti erano felici e nessuno andava da lei per comperare filtri e pozioni. La strega però era molto astuta e mise in atto un piano malvagio. 
Una bella mattina andò da Tim, mentre Maggie era fuori a giocare con la bambina, e gli sussurrò in un orecchio: «Guarda Tim, guarda quanti caldomorbidi dà Maggie a Lucy. Se continua così tra un po’ saranno esauriti e non ce ne saranno più per te!».

Tim si meravigliò e disse alla strega: «Intendi dire per caso che non si trova sempre un caldomorbido tutte le volte che si infila una mano nella bisaccia?».
La strega rispose: «Certo che no. E quando non ce n’è più non ce n’è più».

Detto questo la strega volò via a cavallo della sua scopa, ridacchiando soddisfatta.

Tim, turbato, cominciò a prestare attenzione a tutte le volte che Maggie regalava un caldomorbido a qualcuno. Arrivò ad essere molto preoccupato perché i caldomorbidi di Maggie gli piacevano molto e non avrebbe voluto rinunciarvi. Era convinto che non fosse giusto che Maggie desse tutti i suoi caldomorbidi ai bambini e ad altre persone. Cominciò a lamentarsi ogni volta che vedeva Maggie regalare un caldomorbido a qualcuno e dato che Maggie gli voleva molto bene, smise di regalare caldomorbidi ad altri così frequentemente, riservandoli per lui.

I bambini osservavano quello che succedeva, e cominciarono a farsi l’idea che fosse sbagliato dare caldomorbidi a chiunque li chiedesse o anche a usarli per se stessi tutte le volte che se ne aveva voglia. Così tenevano d’occhio i genitori, e quando pensavano che uno di loro stesse regalando troppi caldomorbidi iniziarono anche loro a lamentarsi. Cominciarono a preoccuparsi se dovevano dare un caldomorbido a qualcuno. Anche se tutte le volte che infilavano una mano nella bisaccia ci trovavano un caldomorbido, lo cercavano sempre più raramente, diventando sempre più parsimoniosi. 

Ben presto la scarsità di caldomorbidi si fece notare, e la gente non sentiva più quel piacevole tepore. Le persone cominciarono a inaridirsi e ogni tanto qualcuno moriva per mancanza di caldomorbidi. La gente cominciò anche ad andare dalla strega per comprare filtri e pozioni, anche se questi non sembravano avere grande effetto.

La situazione si stava facendo seria. La strega, che aveva osservato questi avvenimenti, non voleva che la gente morisse (perché i morti non comprano filtri e pozioni), e mise in atto un altro piano diabolico. A ognuno fu dato un sacco, molto simile alla bisaccia dei caldomorbidi, solo che questo era freddo, mentre la bisaccia dei caldomorbidi era calda. Dentro al sacco della strega c’erano dei freddoruvidi. I freddoruvidi non procuravano tepore e benessere, ma freddo e punture. Erano però in grado di impedire che l’organismo si inaridisse. 
Così da quel momento, tutte le volte che qualcuno diceva: «Voglio un caldomorbido», quelli che temevano di dar fondo alla loro scorta rispondevano: «Non posso darti un caldomorbido; vorresti un freddoruvido al suo posto?». 
Alle volte due persone si avvicinavano, pensando di poter ottenere reciprocamente un caldomorbido, ma uno dei due cambiava idea e finivano per scambiarsi dei freddoruvidi. Il risultato di tutto questo era che poche persone morivano, ma moltissimi erano infelici, avevano freddo ed erano pieni di punture.

La situazione divenne molto complicata perché, dalla venuta della strega, circolavano sempre meno caldomorbidi; così i caldomorbidi, che prima erano abbondanti e disponibili come l’aria, acquisirono immenso valore. Prima che venisse la strega, la gente soleva radunarsi in gruppetti di quattro o cinque persone e nessuno faceva caso a chi regalasse caldomorbidi a chi; dopo, invece, le persone presero a formare delle coppie che riservavano i caldomorbidi esclusivamente l’una all’altra. Coloro che, magari per disattenzione, davano un caldomorbido a qualcun altro, si sentivano subito in colpa perché sapevano che il loro compagno si sarebbe probabilmente risentito per aver perso un caldomorbido. Chi non riusciva a trovare un compagno generoso doveva comperare i caldomorbidi, ma per guadagnare abbastanza doveva lavorare molto.
Alcuni, che erano “benvoluti” per qualche ragione, ricevevano molti caldomorbidi senza doverli ricambiare. Questi allora li rivendevano a chi era “impopolare” e ne aveva bisogno per sopravvivere.
Ma succedeva anche un’altra cosa: alcuni prendevano i freddoruvidi - di cui c’era una quantità illimitata e che non costavano nulla –, li rivestivano di bambagia bianca e li cedevano come caldomorbidi. 
Questi caldomorbidi fasulli erano in realtà caldomorbidi di plastica, che causavano ulteriori difficoltà. Per esempio, due persone si incontravano e si scambiavano liberamente caldomorbidi fasulli, che presumibilmente avrebbero dovuto farli star bene, ma che in realtà li facevano stare male. Dato che pensavano di essersi scambiati caldomorbidi veri, alla fine erano molto confusi, non sapendo che la loro sensazione di freddo e ruvido derivava in realtà dal fatto che avevano ricevuto molti caldomorbidi fasulli.

La situazione si era fatta veramente triste e tutto era cominciato con la venuta della strega che aveva fatto credere alla gente che un brutto giorno, in modo del tutto inaspettato, avrebbero potuto trovare la bisaccia dei caldomorbidi irrimediabilmente vuota.

Qualche tempo fa giunse in questo triste paese una giovane donna florida, dai fianchi larghi, nata sotto il segno dell’Acquario. Non aveva mai sentito parlare della strega e non si preoccupava affatto di rimanere senza caldomorbidi: li offriva liberamente anche quando non glieli chiedevano. Presero a chiamarla “la grassona”, rimproverandola di dare ai bambini l’idea che non fosse il caso di temere che i caldomorbidi si esaurissero. I bambini la amavano molto perché con lei stavano bene, e presero a regalare caldomorbidi tutte le volte che ne avevano voglia.

Preoccupati, i grandi promulgarono una legge per impedire che i bambini esaurissero le scorte di caldomorbidi: era grave reato cedere caldomorbidi in maniera scriteriata, senza autorizzazione. Molti bambini però non facevano caso alla nuova legge, continuando a scambiarsi caldomorbidi quando ne avevano voglia e sempre quando erano loro richiesti. I bambini erano molti, quasi tanti quanti erano gli adulti, e a un certo punto sembrava che le cose cominciassero ad andare come volevano loro.

Al momento è difficile prevedere cosa potrà succedere. 
Riusciranno gli adulti con le loro leggi a riportare i bambini all’ordine e alla prudenza? Oppure si uniranno alla giovane donna coi fianchi larghi e ai bambini, confidando di riuscire sempre a trovare caldomorbidi se ne avranno bisogno? Si ricorderanno dei bei tempi, che i bambini stanno cercando di far tornare, quando i caldomorbidi erano in abbondanza perché tutti li offrivano generosamente?

*** Claude Michel STEINER, 1935-2017, psicoterapeuta e saggista franco-statunitense, I caldomorbidi, da Copioni di vita. Analisi transazionale dei copioni esistenziali, 1974, 1990, Edizioni La Vita Felice, Milano, 1999.


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2 commenti:

  1. Come mai ha specificato che la donna era del segno dell acquario_

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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