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sabato 9 dicembre 2017

#MOSQUITO / La nuova donna (Anaïs Nin)

Nelle lettere che ho ricevuto da molte donne ho riscontrato ciò che Rank (*) chiamava la colpa di creare. È una malattia molto strana, e non colpisce gli uomini - perché la cultura ha chiesto all'uomo di esprimere al massimo il proprio talento. L'uomo è incoraggiato dalla cultura a diventare un grande medico, un grande filosofo, un grande studioso, un grande scrittore. Ogni cosa è pianificata per spingerlo in quella direzione. Tutto questo non è mai stato chiesto alle donne. E nella mia famiglia, come nella vostra probabilmente, tutti si aspettavano semplicemente che mi sposassi, che fossi una moglie, e che crescessi dei bambini. Ma non tutte le donne sono portate a questo.

[...] Così siamo qui a celebrare l'origine della fiducia e della sicurezza. Voglio confidarvi i segreti di quell'alchimia che ci serve per trasformare l'ottone in oro, l'odio in amore, la distruzione in creazione - per cambiare i semplici fatti quotidiani in ispirazione, e il dolore in gioia. Nessuno deve interpretare questo come un'indifferenza per le cose del mondo o per le azioni con cui possiamo contenere la negatività del sistema corrotto. 
In quanto esseri umani abbiamo bisogno di nutrimento per sostenere la vita dello spirito, così da poter agire nel mondo, ma con ciò non intendo che dobbiamo voltargli le spalle. Intendo che attraverso la crescita e la scoperta di noi stessi dobbiamo guadagnare forza e valori. Contro tutte le difficoltà, contro tutti gli ostacoli, contro quella stanza degli orrori che chiamiamo storia, l'uomo ha continuato a sognare e descrivere i suoi opposti. Questo è ciò che dobbiamo fare. 
Noi non fuggiamo nella filosofia, nella psicologia e nell'arte. Ma ci rifugiamo lì per ristorare le nostre anime in frantumi. 

La donna del futuro, che oggi sta nascendo, sarà una donna completamente libera da ogni senso di colpa verso il creare e verso la propria crescita personale. Sarà una donna in armonia con la propria forza, ma non per questo poco femminile, o eccentrica, o in qualche modo innaturale. Io immagino che viva con tranquillità la propria forza e la propria serenità, una donna che sa parlare ai bambini e agli uomini che a volte la temono. L'uomo si sente a disagio nei confronti di questa evoluzione della donna, ma non deve esserlo - perché in lei troverà una compagna, non una persona al suo servizio. Avrà qualcuno che non lo farà sentire solo nella sua quotidiana battaglia contro il mondo per mantenere una moglie e un figlio, o una moglie che è come una bambina. 
La donna del futuro non cercherà mai di vivere indirettamente attraverso l'uomo, e incitarlo e spingerlo alla disperazione, per realizzare un qualcosa che dovrebbe fare lei stessa. 
Questa è la prima immagine che ho di lei - non è aggressiva, è serena, sicura, fiduciosa, sa sviluppare le proprie capacità, sa chiedere uno spazio per sé. 
Voglio che sia la donna a conservare il senso della persona, del contatto con gli altri, non come un qualcosa di negativo, ma qualcosa che possa cambiare completamente il mondo, rendendolo un luogo dove le capacità intellettuali si fondano con l'intuizione e la soggettività. 
Attraverso il mio diario e i miei romanzi ho cercato sempre di comunicare che noi abbiamo bisogno sia di intimità che di una profonda conoscenza di pochi esseri umani. 
E abbiamo bisogno della mitologia e della finzione che è un po' oltre, e l'arte è sempre un po' oltre il mondo interamente soggettivo della donna. 

[...] È la perdita di questa intimità e del senso del rapporto tra le persone che la donna ha sviluppato, poiché è stata sempre più limitata e meno attiva nel mondo. E così, la famiglia diventava molto importante, le persone vicine diventavano importanti,gli amici diventavano importanti.
Sarebbe bello se anche l'uomo potesse condividere tutto questo. 
E lo farà, il giorno in cui riconoscerà il proprio lato femminile, come Jung cerca di dirci. Una volta mi hanno chiesto cosa pensassi di un uomo che piange, e io ho risposto che amo gli uomini che piangono, perché dimostrano di essere sensibili. Il giorno che le donne ammetteranno di avere qualità maschili, e gli uomini qualità per così dire femminili, significherà che noi tutti riconosceremo di essere maschili, che abbiamo molte personalità, molti aspetti da realizzare. 
Una donna può essere coraggiosa, avventurosa, può essere tutte queste cose. 
Questa donna nuova che sta nascendo adesso mi ispira profondamente, è meravigliosa.
E io la amo.

*** Anaïs NIN, 1903-1977, scrittrice statunitense, La nuova donna, in Mistica del sesso, 1995, Fazi editore, 1997, citata da Laura De Carolis, in 'facebook Jungitalia', 22 novembre 2017, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Ana%C3%AFs_Nin
(*) https://it.wikipedia.org/wiki/Otto_Rank


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