sovrapposti al ricordo
delle foglie nel bosco,
dei piccoli cimiteri
silenziosi sui poggi
che l'autunno colora.
Nulla è come allora.
C'era sempre la neve
a impedire il passaggio
dagli antichi cancelli.
C'era un brusio lieve
come rosario di maggio,
erano più saluti
che preghiere sincere.
C'erano delicate mani
a pulire le tombe.
Chi lo farà domani?
Carezze su quei marmi
addobbati a festa.
Di questo, poco resta.
C'erano tradizioni,
usanze antiche e riti
ormai persi nel tempo,
in cenere finiti.
*** Sara FERRAGLIA, 'facebook', 1 novembre 2017, qui
(via feacebook, qui)
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Grazie per l'attenzione e la condivisione.
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