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mercoledì 25 ottobre 2017

#MOSQUITO / L'età dello zettabyte (Luciano Floridi)

Alcuni anni fa i ricercatori della School of Information di Berkeley hanno stimato che l’umanità abbia accumulato approssimativamente 12 esabyte di dati nel corso della storia fino alla diffusione dei computer e, a partire da questa, 180 esabyte già entro il 2006. Secondo uno studio più recente, il totale è cresciuto fino a più di 1600 esabyte tra il 2006 e il 2011, oltrepassando in tal modo la soglia dello zettabyte (1000 esabyte). Questo numero tende a crescere di quattro volte pressappoco ogni tre anni, cosicché si sono raggiunti gli 8 zettabyte di dati entro il 2015. Ogni giorno viene generato un numero sufficiente di dati da riempire tutte le biblioteche americane più di otto volte. Naturalmente, armate di dispositivi ICT sono costantemente al lavoro per consentirci di restare a galla e navigare in questo oceano di dati. Questi sono numeri che continueranno a crescere rapidamente e ininterrottamente nel prossimo futuro, in particolare perché tali dispositivi sono tra le principali fonti di nuovi dati, che a loro volta richiedono o semplicemente rendono possibili nuove ICT. È un ciclo che si autoalimenta e sarebbe innaturale non sentirsi soverchiati. Si tratta, o dovrebbe trattarsi, di un sentimento ambivalente di apprensione per i rischi, eccitazione per le opportunità e stupore per quanto è stato conseguito, come vedremo nei prossimi capitoli. Grazie alle ICT siamo entrati nell’età dello zettabyte.

*** Luciano FLORIDI, 1964, direttore di ricerca e professore di filosofia ed etica dell'informazione all'Università di Oxford, Oxford Internet Institute, La quarta rivoluzione, Raffaello Cortina, 2017


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