La democrazia è stata un bel sogno, okay, era giusto provarci, ma siamo seri: ormai è implosa.
Mi spiego. Se sei capace di correre un’ora sopra un nastro senza spostarti di un solo millimetro, guardando un monitor e inquadrandoti con il telefonino, io non posso certo impedirtelo. Ma il mio voto non può valere quanto il tuo. Cosa ti differenzia da un criceto lanciato al galoppo nella sua ruota? L’intelligenza. Il criceto infatti non viene sfiorato dal dubbio che la sua corsa nella ruota sia così interessante da finire su internet e soprattutto non paga per farlo, anzi, gli garantiscono vitto e alloggio. Sarei inoltre disposto a bruciare personalmente il certificato elettorale di tutti quelli che individuano nella cura ossessiva delle sopracciglia l’unica caratteristica che ci colloca un gradino evolutivo sopra gli scimpanzé. Sono quindi arrivato alla conclusione che la miglior forma di governo sarebbe una mia illuminatissima dittatura. Non essendo un’opzione possibile, combatto fieramente qualsiasi altra svolta autoritaria. L’ho giurato a me stesso una sera al supermercato, davanti al reparto degli yogurt. Avete mai contato i metri lineari di scaffali dedicati ai fermenti lattici? Li avete mai paragonati a quelli riservati al pane, al caffè o a un altro singolo bene di prima necessità? Solo il vino e la pasta reggono il confronto, ormai, ma ogni mese questi dello yogurt si inventano un nuovo batterio con un nome da console romano. In quel momento ho capito. Siamo una società ossessionata dalla propria flora intestinale, votiamo con la pancia e saremo quindi in grado di avviarci verso un baratro di merda da soli, senza bisogno di pifferai magici o uomini della provvidenza.
*** Giampaolo SIMI, scrittore, sceneggiatore, La ragazza sbagliata, Sellerio, 2017
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