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sabato 12 agosto 2017

#SGUARDI POIETICI / Gradini (Hermann Hesse)

Come ogni fiore languisce e ogni giovinezza
cede alla vecchiaia, così fiorisce in ogni suo grado la vita,
fiorisce anche ogni saggezza e ogni virtù,
a suo tempo, e non può durare in eterno.
Deve il cuore ad ogni chiamata 
essere pronto ad andarsene e a ricominciare
per offrirsi con coraggio e senza lutti
ad altri, nuovi legami.
E in ogni inizio abita una magia,
che ci protegge e ci aiuta a vivere.

Dobbiamo attraversare spazi e spazi,
a nessuno agganciarci come a una patria,
lo spirito universale non ci vuole legati stretti,
ci vuole di grado in grado sempre più elevati, ogni volta.
Appena ci accomodiamo ad abitare un cerchio della vita
rischiamo di afflosciarci,
solo chi è pronto alla partenza e al viaggio
desidera sottrarsi alla consuetudine paralizzante.

Forse anche il momento stesso della morte
ci lancerà giovani incontro a nuovi spazi,
della vita il richiamo non avrà fine...
Su quindi, cuore mio, prendi congedo e guarisci!

*** Hermann HESSE, 1877-1962, scrittore, poeta, filosofo, pittore tedesco naturalizzato svizzero, premio Nobel per la letteratura nel 1946, Gradini, traduzione (letterale) di Massimo Ferrario. Il testo è in rete nella traduzione (anonima e un po' aulica) riportata ad esempio qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Hesse



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Testo originale (Stufen) qui
Wie jede Blüte welkt und jede Jugend
Dem Alter weicht, blüht jede Lebensstufe,
Blüht jede Weisheit auch und jede Tugend
Zu ihrer Zeit und darf nicht ewig dauern.
Es muß das Herz bei jedem Lebensrufe
Bereit zum Abschied sein und Neubeginne,
Um sich in Tapferkeit und ohne Trauern
In andre, neue Bindungen zu geben.
Und jedem Anfang wohnt ein Zauber inne,
Der uns beschützt und der uns hilft, zu leben.

Wir sollen heiter Raum um Raum durchschreiten,
An keinem wie an einer Heimat hängen,
Der Weltgeist will nicht fesseln uns und engen,
Er will uns Stuf' um Stufe heben, weiten.
Kaum sind wir heimisch einem Lebenskreise
Und traulich eingewohnt, so droht Erschlaffen,
Nur wer bereit zu Aufbruch ist und Reise,
Mag lähmender Gewöhnung sich entraffen.

Es wird vielleicht auch noch die Todesstunde
Uns neuen Räumen jung entgegen senden,
Des Lebens Ruf an uns wird niemals enden...
Wohlan denn, Herz, nimm Abschied und gesunde!

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