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domenica 16 luglio 2017

#MOSQUITO / Casa di riposo (Jonas Jonasson)

Fu così che Allan finì nella casa di riposo di Malmköping, dove si era liberata la camera numero 1. Venne accolto dall’infermiera Alice, che sorrise in modo apparentemente gentile ma gli smorzò immediatamente la voglia di vivere leggendogli le regole dell’istituto. L’infermiera Alice lo mise al corrente del divieto di fumo, del divieto di bere alcolici e del divieto di vedere la televisione dopo le undici di sera. Gli comunicò quindi che la colazione era servita alle 06,45 nei giorni feriali e un’ora dopo nel fine settimana. Il pranzo era alle 11,15, la merenda alle 15,15 e la cena alle 18,15. Chi non rispettava gli orari e si presentava tardi rischiava di rimanere senza cibo. 
L’infermiera Alice passò in rassegna anche le regole riguardanti l’uso della doccia e la pulizia dei denti, le visite esterne e quelle tra gli ospiti della struttura, l’orario in cui venivano distribuite le medicine e il lasso di tempo in cui era permesso infastidire l’infermiera Alice o qualcuno dei suoi colleghi a meno che non si trattasse di una situazione d’emergenza, fatto molto raro visto che, aggiunse, gli ospiti non facevano che piagnucolare e lamentarsi tutto il giorno. 
“È possibile cacare quanto si vuole?” domandò Allan.

*** Jonas JONASSON, 1961, giornalista e scrittore svedese, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, 2009, Bompiani, 2012


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