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lunedì 19 giugno 2017

#RITAGLI / Phubbing, distrugge le relazioni (Giuliano Balestrieri)

Lo smartphone sta uccidendo le nostre relazioni. Lo sapete tutti, ma per fare la prova del fuoco basta mettere il naso fuori dalla porta di casa o guardare con un po’ di coraggio all’interno delle proprie mura: passiamo più tempo a guardare il cellulare che le persone davanti a noi. Nascondersi è inutile: siamo tutti colpevoli e nessuno può scagliare la prima pietra.

È un riflesso pavloviano, completamente incondizionato. Pensateci bene perché è successo anche a voi – più di una volta – di sentire quell’irrefrenabile bisogno di controllare il cellulare nel bel mezzo di una cena: anche se vi trovate con gli amici più cari, il partner o vostro figlio. E poco importa che non foste in ansia perché aspettavate quella telefonata che avrebbe cambiato la vostra vita.
La verità è che non possiamo più farne a meno. Il paradosso è evidente: diamo più attenzione a chi non c’è che alle persone di fronte a noi. Il problema è che non si tratta della parabola del figliol prodigo applicata alla lettera, ma della distanza che si sta scavando tra le relazioni virtuali e quelle reali. Si inseguono modelli che semplicemente non esistono.
Gli inglesi sono arrivati a coniare un neologismo per questo fenomeno che chiamano “phubbing”, la crasi perfetta di “phone” e “snubbing”. Il significato è semplice: ignorare qualcuno preferendogli il telefono.

Secondo una ricerca dell’Università di Baylor in Texas, il 46% delle persone in una relazione sentimentale è stato vittima di “phubbing”. D’altra parte secondo i ricercatori americani la persona media guarda il suo telefono 150 volte al giorno, al netto della “lunga” pausa notturna vuole dire farlo ogni 4-6 minuti. Una dipendenza incredibile. (...)

*** Giuliano BALESTRIERI, Il “phubbing” distrugge le relazioni. E in discoteca non ci si bacia più, 'Business Insider Italia', 18 giugno 2017

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