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lunedì 17 aprile 2017

#SGUARDI POIETICI / La bella Cecilia (Bianca Tarozzi)

Ai tavolini del caffè
si aspettava la sera
in comitiva varia:
un poeta, un pittore,
qualche fanciulla in fiore.
Chiedono di Lorenzo
e si scopre che è un cane;
parlano del Khane
e invece è un uomo.
Cecilia tra di loro
è un semplice pacchetto
portato da qualcuno, messo lì,
ripreso, accompagnato
a casa, al bar,
con un certo riguardo
perché porta la scritta
“fragile” nello sguardo.
E per istanti, con il fiato in gola
come precipitasse in un burrone,
può capitarle d’essere affidata
ad amici di amici,
sconosciuti:
“Torno. Cinque minuti.”
Resta così
con un signore ignoto
che anche lui
guarda non si sa dove
dietro le lenti scure
ai tavolini
del solito caffè.
E quel tale le dice:
“Essere pronti è tutto.”

*** Bianca TAROZZI, 1941, poetessa e scrittrice, La bella Cecilia, da Il teatro vivente, Scheiwiller, 2007, in 'ipotesonovivi.com', 17 gennaio 2015, qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Bianca_Tarozzi


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