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lunedì 27 marzo 2017

#SENZA_TAGLI / Genitori, se sono 'incompiuti' (Bino AG Nanni)

Nel corso di 43 anni d’attività clinica, ho avuto modo d’osservare, nelle generazioni più recenti, un crescente numero di persone insicure, prive di una sostanziale autonomia e libertà interiore, oppure completamente assorbite dal compito di sopperire alle proprie carenze ed incapaci di dedicarsi ad altri. 
L’origine di tutto questo è da porsi nelle crescenti défaillances, se non in veri e propri processi di dissoluzione, della famiglia. 
Quando siamo bambini, abbiamo bisogno d’essere “completati” dai nostri genitori. Abbiamo, perciò, bisogno che i nostri genitori siano persone cresciute, ossia che siano compiuti e definiti come individui autonomi. In un primo momento, ci si sente come tutt’uno con le qualità individuali di papà e mamma; successivamente, crescendo, assimileremo (faremo nostre) selettivamente le qualità che più si adattano alla nostra particolare natura, definita principalmente dalla costituzione e dal sesso che ci appartengono. Altre qualità si svilupperanno dal contatto con altre persone che contribuiscono alla nostra formazione; esse sono comunque costruite, per analogia o per contrasto, sul modello delle caratteristiche di chi ci ha messo al mondo. 
Se, da questo processo, emergono precise ambizioni, attitudini, interessi, e mete ideali, ciò costituirà il fondamento di un nuovo individuo “compiuto” come tale e sicuro di sé; ossia un individuo che non ha più bisogno di prendere a prestito le qualità altrui, e che possiede la saldezza interiore che lo rende capace di dedicarsi ad altri, in particolare ai suoi figli. I genitori costituiscono, quindi, l’origine prima della nostra ricchezza interiore. 
Se, viceversa, i genitori sono individui “incompiuti” (bisognosi di appoggiarsi ad altri o ad altro, oppure impegnati a tempo pieno a sopperire alle proprie carenze ed incapaci di dedicarsi ai figli) ciò che essi ci trasmetteranno, non sarà la loro ricchezza, ma la loro povertà interiore; povertà che si trasmetterà, di generazione in generazione, nelle persone del futuro. 
Ho l’impressione che ciò costituisca il primo fondamento della decadenza dell’intera comunità.

*** Bino AG NANNI, psichiatra, 'facebook', 25 marzo 2017, qui


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