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giovedì 26 gennaio 2017

#SPILLI / Futuro, la minaccia vuol tornare (M. Ferrario)

"Il futuro, prima o poi, torna".
E' la testata del nuovo blog di Matteo Renzi (qui).

La disfatta referendaria, su cui lui stesso aveva ammesso che si sarebbe giocato tutto, nonché l'affossamento dell'Italicum, appena bocciato dalla Corte Costituzionale (la legge più bella d'Europa che tutti ci avrebbero copiato), avrebbero potuto suggerire una calmata benefica all'io ipertrofico e malato dell'ex presidente del Consiglio.
Invece no: ormai il soprannome che si è scelto è addirittura quello di Futuro: 'prima o poi torna', dice.
Vuole essere una speranza: suona una minaccia.

Merita la lettura, questo primo intervento di Renzi sul suo nuovo blog. 
Non perché dica qualcosa di nuovo, ma proprio per questo. Perché rimanda miserevolmente al passato: nei contenuti (pochi, come sempre), nello stile, nell'atmosfera.
Nessun'ombra di autocritica: come nulla fosse accaduto in tre anni.
E' la solita fuffa, la solita retorica, il solito discorotto. 

L'ex premier ci appare dietro una delle innumerevoli facce di bronzo volta a volta scelte per meglio prenderci per i fondelli.
In questo caso tentando di convincerci che lui cerca il dialogo, non lo scontro. 

Lui che ha passato mille giorni a scontrarsi con il mondo intero, tra un insulto e una presa in giro: dall'Europa all'Italia. Con i sindacati, le minoranze, i gufi e i professoroni...
E non parliamo dei risultati: esistenti solo nel mondo, trasognato e infantiloide, della sua 'post-verità'. O al più da rubricare, come suggerisce l'ultima moda lanciata dagli Usa di Trump, come 'fatti alternativi'. Un modo gentile per non dire allucinazioni.

Tuttavia urge una riflessione: lui rappresenta la miseria di un egocrate patologico che non smette di raccontarsela. E pretende di continuare a raccontarcela con gli slogan da baciperugina.

Ma i media che gli hanno fatto la ola fino a questo momento? 
I giornalisti appecorati ad ogni suo minimo gesto? 
Nulla da commentare circa lo sfracello della sua politica, arrogantemente dilettantesca e platealmente incompetente? 

Una riforma cancellata dal 60% degli Italiani (evidentemente non in trepida attesa del suo varo addirittura da 70 anni, come invece stupidamente ripetuto ogni giorno) e una legge elettorale  censurata dalla Corte costituzionale proprio nella parte, il ballottaggio, che più stava a cuore al suo inventore: non sono sufficienti per scrivere a caratteri cubitali, nei titoli di prima pagina, che quel 'futuro', lungi dal ritornare, andrebbe consegnato per sempre al passato? 
All'affetto dei suoi cari, magari, se i suoi cari sono in grado di sopportarlo. Ma non alla politica?

Da anni si cerca una nuova classe dirigente. Forse andrebbe specificato meglio cosa significa l'espressione.
Perché 'dirigente' di per sé non basta: anche dirigere il Paese nel baratro è dirigere. 

*** Massimo Ferrario, Futuro, la minaccia vuol tornare, per Mixtura


In Mixtura ark dei miei #SPILLI qui

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