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lunedì 23 gennaio 2017

#SENZA_TAGLI / Trump, e la giustizia sociale (Bruno Morchio)

Ascoltando il discorso di insediamento di Donald Trump sono rimasto esterrefatto, oltre che dalla facies con mascella sporgente che sembra più un'imitazione voluta che un difetto della natura, da un'affermazione che suona più o meno così: è tempo che l'America smetta di arricchire gli altri Paesi esportando ile sue industrie e i suoi capitali all'estero. Come se quelle industrie e quei capitali fossero scappati per altri motivi che non fossero produrre sfruttando manodopera a bassissimo costo e senza pagare le tasse. I primi ad arricchirsi sono state loro, le corporations americane, e ai lavoratori di quei Paesi dell'Asia e dell'America Latina non sono arrivate che briciole, frattaglie. Peraltro, lui Trump, è uno dei tanti che investe i suoi miliardi dirottandoli là dove si raccoglie la massima rendita senza pagare le tasse. 
Qualcuno dice che "populismo" è una brutta parola da usare con parsimonia. Io dico invece che è una brutta cosa che mette lavoratori contro lavoratori, poveri contro poveri. Bisognerebbe che i lavoratori americani (ed europei) la capissero finalmente: la giustizia sociale non passa per il populismo ma per la lotta di classe. Peccato che quella l'abbiamo persa a livello planetario e ora bisognerà aspettare un altro giro della Storia.

*** Bruno MORCHIO, scrittore, 'facebook', 22 gennaio 2017, qui


In Mixtura una mia recensione al libro di Bruno Morchio, Fragili verità, Garzanti, 2016, qui

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