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domenica 15 gennaio 2017

#RITAGLI / Donne, un'immagine ancora svilente (Marika Nesi)

(...) «Esiste un’interessante ricerca, a cura del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova — commenta Lorella Zanardo — che ha diviso un campione statisticamente rappresentativo di studentesse di Psicologia in due gruppi. Al primo sono state mostrate immagini di donne rappresentate attraverso i media e al secondo un documentario sugli animali. In seguito, è stato somministrato ai due gruppi un compito di matematica. Le ragazze del primo gruppo, che avevano visto le immagini delle donne oggettivate, hanno riportato risultati decisamente peggiori».

Il linguaggio oggettivato del corpo femminile, quindi, influenza non solo i nostri manager e colleghi, ma anche noi stesse. «Quando mi viene detto che le ragazze non vogliono studiare matematica, spiego che questo non dipende dal fatto che esse non sono adatte — prosegue Zanardo — quanto dall’abitudine, sin da bambine, a guardare un’immagine della donna svilente: di noi Veline, di noi svilite, di noi ridacchianti; e così non aiutiamo l’empowerment delle bambine». Ecco perché le decisioni femminili variano considerevolmente a seconda del contesto. Chi è più fortunato, determinato, chi proviene da un ceto sociale e culturale più elevato ce la fa. E questo significa: quante opportunità stiamo perdendo?

*** Marika NESI, esperta di comunicazione, Se le donne scoprissero l’empowerment già da bambine. Oggi la rappresentazione del corpo femminile è un vero e proprio linguaggio. Intervista a Lorella Zanardo, 'senzafiltro', 11 gennaio 2017.

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