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martedì 6 dicembre 2016

#LINK / Referendum, l'imprevisto (Ida Dominijanni)

L’imprevisto è il sale della politica: quello che all’improvviso la costringe a fare il salto da ciò che c’è a ciò che può essere, ridandole per ciò stesso vita e senso. Diciotto e passa punti di scarto fra il no e il sì alla riforma governativa della costituzione non se li aspettava nessuno, né fra chi aveva scelto il sì né fra chi aveva scelto il no. Che questa sorpresa sia la molla per un salto di immaginazione politica è l’augurio del day after che dobbiamo farci tutti, rispondendo con la fiducia nella democrazia a chi insiste tristemente a vederci un salto nel buio.

Bisogna andare con la memoria molto indietro nel tempo, forse ai referendum sul divorzio e l’aborto, per trovare dei precedenti a un no di tale chiarezza e tale potenziale forza propulsiva. Inutile e nevrotico, invece, leggerlo con in mano il pallottoliere delle sigle di partito, delle minoranze di partito, dei transfughi di partito, dei “fronti” coerenti o incoerenti. È un no di popolo che ha respinto lo stravolgimento della costituzione, la retorica da cui è stato accompagnato, il metodo con cui è stato tentato, e non ultimo il coro dell’establishment economico e mediatico che l’ha sostenuto. Soprattutto, è un no che respinge con la pratica della partecipazione una riforma tutta tarata sulla fine della partecipazione. E con il peso di una eclatante maggioranza il tentativo di riscrivere il patto fondamentale in base alle convenienze di una minoranza di governo. (...)

*** Ida DOMINIJANNI, giornalista, L'imprevisto, 'internazionale.it', 5 dicembre 2016

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