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mercoledì 16 novembre 2016

#LINK / Democrazia in crisi, un altro modo per scegliere chi governa? (Leonardo Martinelli)

Due studiosi mettono in discussione il suffragio universale, proponendo nuovi modelli di voto. Per non far morire un sistema che sembra in agonia

C’erano tempi in cui si scendeva in piazza per esigere la democrazia in Cile (più tardi quella anti-apartheid in Sudafrica). C’erano tempi in cui, dopo lo sgretolarsi dell’impero sovietico, prevaleva la fiduciosa sensazione che un modello (il nostro, il solito) si sarebbe imposto (era ora) a tutto il globo o quasi.  Proprio nel 1989 il politologo americano Francis Fukuyama, nel saggio La fine della storia e l’ultimo uomo, si diceva sicuro che avremmo assistito «al punto finale dell’evoluzione ideologica dell’umanità e all’universalizzazione della democrazia liberale come forma finale del governo umano».

C’erano tempi (questi recentissimi) in cui le manifestazioni dei giovani, da Damasco a Tunisi passando per Il Cairo, trasmettevano la certezza che ormai, pure lì, nel mondo arabo, quell’insana passione occidentale, che è eleggere liberamente un Parlamento e/o un capo di Stato, avrebbe attecchito. Inesorabilmente. Non è andata così. O almeno: non esattamente come si era immaginato, anche alla luce del trionfo di Donald Trump. L’istituzione, a dire il vero, non è mai stata tanto ben rappresentata a livello mondiale (si contano 117 democrazie elettive, di cui 90 considerate “effettive”, su un totale di 195 Paesi), ma mai si era vissuta, da decenni, una tale sfiducia nei suoi confronti.

Perfino Fukuyama, in un articolo pubblicato sul New York Times un anno fa, ammetteva che «la grande vittoria del liberalismo occidentale sembra meno evidente e i suoi valori appaiono minacciati direttamente all’interno delle società occidentali». È che la “gente” non va più a votare o se lo fa è sempre più per un voto di protesta. Non si iscrive più a partiti politici, né a sindacati. Scende in piazza, quello al limite sì, ma contro tutto e niente. Questo sistema, la democrazia, non la rappresenta più. Non sorprende che proprio negli ultimi tempi siano state fatte proposte shock in merito, che forse, dopo la vittoria di Trump, faranno meno paura e saranno più prese sul serio. (...)

*** Leonardo MARTINELLI, giornalista, Democrazia in crisi, c’è un altro modo per scegliere chi governa?, 'pagina99', 12 novembre 2016

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