Poi incontrai Adriano Olivetti e mi chiese se volevo occuparmi di industria. Dissi di sì e andai per dieci anni all’Olivetti in una delle esperienze più belle della mia vita. Adriano Olivetti voleva che mi occupassi del personale ma mi disse subito: «Prima deve fare un po’ di mesi in fabbrica». Feci il fresatore, il tornitore, le presse, il montaggio (...) Olivetti mi diceva: «Voglio che lei conosca il buio del lunedì». Il buio, il peso, la tristezza dell’operaio che arriva il lunedì mattina in fabbrica alle 6 e mezza.
*** Furio COLOMBO, giornalista, scrittore, già senatore edeputato, intervistato da Claudio Sabelli Fioretti, ‘Sette’, 14 agosto 2001.
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