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sabato 21 maggio 2016

#MOSQUITO / Italia, ci piace il capitalismo anarcoide del dio denaro (Giorgio Bocca)

In questo sistema che può essere chiamato in vari modi, come consumismo anarcoide, dominio dei manager, produttivismo senza regole, domina un’idea che ha conquistato sia coloro che privilegia, sia quanti a esso si rassegnano: c’è un solo dio, una sola morale, un solo scopo, un solo modello sociale, una sola way of life, una sola pagana religione: il denaro, la ricchezza, i soldi da cui tutto deriva, tutto dipende. (...)
Giornali e case editrici non fanno altro che sfornare libri, memoriali, saggi in cui si raccon­tano per filo e per segno le violazioni delle leggi, dei regolamenti, dei normali rapporti civili avvenuti nel paese. 
Un libro dal titolo Gomorra racconta con realismo estremo i delitti della camorra, un altro, La Casta, elenca i notabili che dovrebbero stare in galera, i cortigiani del capo dei moderati fanno gli elogi dello stalliere mafioso che doveva essere associato all’ergastolo e invece accompagna a scuola i figli del padrone. 
Ma perché questi libri sono dei bestseller, perché le loro edizioni si succedono? Perché i lettori vogliono finalmente conoscere il marcio che li circonda? No, credo che il vero movente sia un altro, sapere come i furbi sono riusciti a fare i soldi, a diventare ricchi e potenti violando quei freni per gli sciocchi che sono le leggi. 
Poi anche nella società del capitalismo anarcoide qualcuno capisce come stanno veramente le cose, esce dall’apatia, s’infuria. Ma sono jacqueries: tumulti da lazzaroni che la classe dominante dei moderati di massa può sopportare, chiusa nei suoi quartieri blindati. 

*** Giorgio BOCCA, 1920-2011, giornalista e saggista, I moderati di massa, rubrica ‘L’antitaliano’, ‘L’Espresso’, 3 gennaio 2008


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