dacché viaggiammo di città in città
Accumulando intimo macchiato & camicie sudate
& jeans incrostati & coagulati dei nostri fluidi
& T-shirt raggrinzite dalla nostra gloriosa confusa passione
& biancheria irrigidita dall’intera nostra gioia.
Sono tornata a casa per lavare i miei panni.
Come la pioggia ticchettano, cadendo sul pavimento del bagno.
L’acqua sgocciola via i giorni fino a te.
L’acqua sporca mi parla d’amore.
Vaporosamente nelle bolle del nostro amore
Ho tuffato le mani nell’acqua bollente
Così come avrei potuto tuffarle
Dentro il tuo cuore.
Dopo anni di macchie & schizzi
Sto finalmente diventando pulita.
Voglio volare da te con una valigia di biancheria fresca,
togliermi i vestiti, ammucchiarli sul pavimento,
& farti strofinare il mio corpo col tuo amore.
*** Erica JONG, 1942, scrittrice, saggista, poetessa statunitense, Il canto della biancheria sporca, in Loredana Magazzeni e Andrea Sirotti (a cura), Gatti come angeli. L'eros nella poesia femminile di lingua inglese, Medusa, 2006
https://it.wikipedia.org/wiki/Erica_Jong
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