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lunedì 11 aprile 2016

#RITAGLI / Intercettazioni, no al bavaglio (Piercamillo Davigo)

(,,,) ...posso ripetere ciò che dico da molto tempo: la pubblicazione di intercettazioni davvero non pertinenti è già vietata dalla legge penale quantomeno dal reato di diffamazione. Se non rientrano in quel reato o sono pertinenti oppure si tratta di fatti che attengono all'operato di un pubblico ufficiale. Nel qual caso la pubblicazione è lecita.

[D: Da oltre vent'anni però la politica chiede una nuova legge per limitare magistrati e giornalisti sulle intercettazioni. È necessaria?]
Se si ritiene che le pene per la diffamazione non siano adeguate, basta aumentare quelle. Il resto è superfluo. (...)

[D: Come giudica un governo che fa la responsabilità civile, taglia le ferie e l'età pensionabile praticamente senza contraddittorio?]
Possiamo dire poco dialogante?.

[D: Nel merito era d'accordo o no?]
No. Nessun datore di lavoro ridurrebbe le ferie ai dipendenti senza dialogare. È stata gabellata come un rimedio a problemi giudiziari che hanno tutt'altra causa la legge sulla responsabilità civile, che non serve a prevenire errori e comunque ci costa poco più di quello che pagavano prima di assicurazione, ma fa credere che gli errori possano dipendere soprattutto da negligenze e non da carichi di lavoro che non hanno equivalenti negli altri Paesi. La riduzione brusca dell'età pensionabile senza assicurare la copertura dei posti che si rendevano vacanti ha aumentato ulteriormente la scopertura di organico dei magistrati.

[D: La corruzione, l'evasione fiscale, i condoni. Finora il governo ha fatto una lotta seria?]
La legge di iniziativa governativa che ha aumentato le pene per alcuni reati contro la pubblica amministrazione e introdotto una riduzione di pena per chi collabora è meglio di niente, ma per fronteggiare reati così gravi e così diffusi ci vogliono strumenti molto più efficaci, ad esempio le operazioni sotto copertura. Negli Usa mi sono sentire chiedere: ma in Italia fate le indagini sulla corruzione? Ho risposto che cercavamo di farle. Mi è stato obiettato che erano indagini troppo difficili. Mi sono stupito e ho chiesto se loro lasciassero rubare. Mi è stato detto che loro facevano il "test di integrità". Dopo ogni elezione mandavano agenti di polizia sotto copertura ad offrire denaro agli eletti. Quelli che lo accettavano venivano arrestati. Mi hanno detto che così, ad ogni elezione, ripulivano la classe politica.

[D: Perché in Italia invece non si approva subito?]
Questo bisogna chiederlo a chi è contrario. (...)

*** Pier Camillo DAVIGO, magistrato, presidente Associazione Nazionale Magistrati, intervistato da Liana Milella, Davigo: "Per le intercettazioni non servono giri di vite. Io intransigente? Mi ispiro al Vangelo", 'la Repubblica', 10 aprile 2016

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