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martedì 22 marzo 2016

#SENZA_TAGLI / Finlandia, 7 lezioni per una scuola migliore (Guido Romeo)

Nella patria di Alvar Aalto ci si potrebbe aspettare che il design delle scuole sia ormai una scienza esatta. Ma il segreto del successo del sistema scolastico finlandese, da oltre dieci anni sempre al primo o secondo posto delle classifiche Pisa (Programme for International Student Assessment) e con un tasso di raggiungimento della licenza media superiore del 93% nella popolazione generale, forse è proprio nella continua ricerca di miglioramento. Non a caso uno dei mantra finlandesi è “un’architettura migliore, migliora l’esperienza della scuola” sviluppato per la scuola Saunalahti, uno degli istituti fiore all’occhiello del sistema finnico che sorge alle porte di Helsinki. L’immobile, che spicca per le sue grandi vetrate e l’ampio utilizzo del legno chiaro tipico del paese è caratterizzato da grandi open space pensati per essere vissuti come il soggiorno di casa fondendo le classi con gli ambienti comuni.

Ma dietro questo modello di struttura fluida ed estremamente vivibile c’è un corposo lavoro di ricerca fatto da agenzie come VTT, il centro per la ricerca tecnologica finlandese che ha dimostrato che, complessivamente, l’architettura di una scuola può influire fino al 25% nei punteggi di una popolazione scolastica. Gli esperti finlandesi hanno riassunto i risultati di anni di lavoro per i non addetti ai lavori in sette linee guida sul design di scuole migliori.

(1) - Ragazzi al centro della progettazione - E’ dimostrato che le performance scolastiche del 75% degli alunni sono influenzate dall’ambiente fisico nel quale si trovano ed è la chiave non solo per favorire la concentrazione, ma anche un migliore comportamento sociale. Eliminare l’ultima fila, insomma, è il primo passo per aiutare gli ultimi della classe. La disposizione a isole dove i ragazzi possono lavorare a gruppi di tre o quattro migliora fino al 50% l’apprendimento nelle discussioni di gruppo e fino all’80% quando si tratta di studenti che fanno tutoring ai propri compagni.

(2) - Stoccaggio - Cassetti, armadietti e spazi di stoccaggio di libri e materiali scolastici facilmente accessibili da parte dei ragazzi facilitano l’utilizzo di diverse fonti.

(3) - Grandi superfici libere - Tavoli e combinazioni di banchi lasciati liberi incoraggiano e aiutano i ragazzi a disporre e mostrare il proprio lavoro e favoriscono la circolazione delle informazioni e delle conoscenze nella classe.

(4) - Personalizzazione - Realizzare poster e tabelloni che possono essere affissi ai muri incoraggia i ragazzi a visualizzare ciò che hanno completato e immaginare i prossimi passi. Sono ottimi anche per la motivazione perché aumentano il senso della propria capacità di realizzazione e di conseguenza la produttività generale.

(5) Piani - Una disposizione della scuola su più piani e livelli è molto utile per stimolare i bambini e gli alunni più giovani, mentre per quelli delle classi più avanzate come il liceo sono raccomandati arredi semplici e flessibili che permettano di modificare facilmente la disposizione interna di una classe.

(6) Colori - I colori più freddi e tenui con gradazioni di azzurro, blu e verde sono raccomandati per le pareti perché hanno un effetto calmante perché abbassano la pressione sanguigna, aiutano la concentrazione e migliorano il comportamento generale della classe,  ma non bisogna rinunciare a sprazzi di colore più vivaci come rosso e giallo che possono essere utilizzati  per sedie e arredi più piccoli.

(7) Luce e aria - La luce naturale, soprattutto in Finlandia dove per lunghi periodi è carente, è da privilegiare con l’accorgimento di evitare riflessi fastidiosi, soprattutto se si hanno molti dispositivi digitali. Le caratteristiche luminose dell’ambiente scolastico si sono dimostrate in stretta correlazione con lo sviluppo della qualità del vocabolario e dei punteggi nelle materie scientifiche. Da mantenere al minimo la luce artificiale che è spesso legata a iperattività nei bambini più piccoli. La qualità dell’aria è altrettanto importante perché condiziona i livelli di attenzione ed ha effetti a lungo termine sulla salute.

*** Guido ROMEO, giornalista, Le 7 lezioni finlandesi, 'Nova Il Sole 24 ore', 20 marzo 2016, qui

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