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giovedì 18 febbraio 2016

#LIBRI PIACIUTI / Ruby, di Cynthia Bond (recensione di M. Ferrario)

Cynthia BOND, "Ruby", 2014, Bompiani, 2015
traduzione di Alessandro Mari
pagine 358, € 20,00, formato ebook € 9,99

Scrittura magica per una trama drammaticamente dolente
Prima ancora della trama, quello che più colpisce e cattura è la scrittura: superba, magica, spesso allucinata, riesce a trasmettere il realismo dolente e trasfigurato dei tanti personaggi che si agitano nella storia e di Ruby, in particolare, la ragazza nera protagonista, da sempre trasformata in oggetto e come tale usata e abusata fin dalla più tenera età da chiunque entri in contatto con lei. 

L'autrice, al suo esordio, ma subito acclamata negli Stati Uniti come caso letterario, ha tessuto una vicenda articolata, anche corale, che intreccia le storie di religiosità gretta e fanatica degli abitanti della piccola cittadina di Liberty, nel Texas orientale. Ne è uscito uno spaccato mirabile, desolatamente umano, violento, in cui uomini e donne sono accomunati da una brutalità rozza e animalesca: inconsapevole, nelle donne, ma non per questo meno feroce e aggressiva. 

E' conturbante la spietatezza che caratterizza la popolazione femminile di Liberty: anche perché l'inumanità che gronda dalle pagine è in qualche modo suggerita e rinforzata da un'adesione supina, rigidamente formale e superstiziosa, ai dettati della bibbia, qui brandita come feticcio. Il meccanismo prodotto è ben noto: i buoni, pronti a obbedire ai versetti, vengono rassicurati e consolati proprio dall'obbedienza, mentre cattivi, o addirittura posseduti dal diavolo, sono tutti quelli che osano mettere in atto comportamenti autonomi e diversi. 

E sono rivoltanti la crudeltà e il sadismo degli uomini: i quali, nascosti dalla solita ipocrisia dei buoni padri di famiglia, a Liberty fanno comunità chiusa e settaria dedita a violenze sessuali di gruppo, peraltro perfino pilotate da un prete inqualificabile, e a New York frequentano postriboli in cui comprano i corpi delle bambine per i loro giochi perversi.

Il nocciolo della storia tocca la coppia formata da Ephram Jennings e Ruby. 
I due si erano conosciuti da piccoli e tra loro si era acceso un tenero legame infantile. Poi Ruby era stata travolta dalla ferocia inimmaginabile degli uomini: si era persa per i piano bar e i bordelli di New York, in cui si era trasferita anche per cercare senza molte speranze la madre che l'aveva abbandonata da piccola. E quindi, in occasione della morte della cugina Maggie, era rientrata a Liberty. 
Ma costruirsi una nuova vita nella cittadina della fanciullezza le era parsa subito una cosa impossibile: e così si era ritrovata a dissipare se stessa in nuove e sempre vecchie vicende di violenza e abusi, gettata subito e ferocemente ai margini dalla intera popolazione di ipocriti e pii frequentatori dei riti domenicali della chiesa. 
Finché era ricomparso Ephram: in fuga da una sorella, Celia, tutta presa a giocare verso di lui il ruolo soffocante e infantilizzante di mamma e catturato dalla scintilla di un amore sincero, finalmente rinnovato e adulto, per Ruby. 
Commuove il coraggio di Ephram: che riscatta una intera vita di dipendenza dalla sorella-madre, sapendo mettersi contro Celia stessa e l'intera cittadina, con orgoglio ma senza spavalderia, per affermare il suo legame con  Ruby. Ed è incredibile la sua capacità di soccorrere la donna, 'curando' le sue ferite e le sue allucinazioni con l'affetto sincero di un'anima che sa amare nel modo 'giusto': consapevole di quanto siano indispensabili, per aiutare davvero, il rispetto dell'altro e la pazienza dei tempi di un processo che aspiri a costruire con l'altro una possibilità di uscita.

Un libro da leggere: che sfugge a qualunque sintesi. 
Se si decide di lasciarsi prendere dal racconto, si paga un prezzo, ma il guadagno è duplice. 
Il prezzo è quello di restare profondamente 'toccati': essendo impossibile resistere al turbamento prodotto dalla disumanità di cui sono capaci gli esseri umani. Ma il primo beneficio è quello di sperimentare il fascino, delizioso benché a tratti inquietante, di un linguaggio davvero originale, talvolta eccessivo, spesso lussureggiante, sempre immaginifico, che sa rendere la follia, il dolore e le fantasie ferite e allucinate di una donna che pare essere irrimediabilmente distrutta. 
Il secondo piacevole guadagno è quello di farsi percorrere dalla leggera speranza che anche dentro le situazioni più dolorose e apparentemente senza uscita, una rinascita, forse, sia possibile: magari se si ha la fortuna di incontrare qualcuno che, dall'esterno, con perseveranza, sa esprimere 'vero' affetto. Quell'affetto che crede in te e solo ti sa avvolgere senza possessività: lasciandoti libero di diventare ciò che dentro sei, ma che fino a quel momento ti è stato impedito di essere.

*** Maassimo Ferrario, per Mixtura

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Lo sai come sono gli uomini. Il male suona la campana del pranzo e loro arrivano di corsa per un’abbuffata infernale. Il diavolo ha preso piede a Liberty. Fidati. Ho visto coi miei occhi i malefici che può fare. Gente ridotta a niente, uomini avvizziti come prugne. Gli succhia via l’anima dal corpo e li fa diventare cose vuote, portandoli alla morte. Ragazzo, io su questa terra non ho niente da spartire con Satana, proprio come te. Io l’ho visto rimescolare le anime nel suo pentolone sopra un lago di fuoco. Io e il diavolo ci diamo del tu, io lo conosco, so come ragiona, sempre in cerca di un altro peccatore per insaporire il suo intruglio. (Cynthia Bond, Ruby, 2014, Bompiani, 2015)

Ci volle un’ora prima che Ephram fosse di ritorno con due borse di rifornimenti. La fronte imperlata di sudore, chiazze scure sotto le maniche della camicia. 
Ruby si alzò, le ossa irrigidite dal tempo trascorso seduta; fece un cenno in direzione della casa. Lui restituì il cenno e si avviò alla veranda. 
Ruby sapeva bene cos’avrebbe trovato al di là della soglia. Immondizia, panni sporchi, escrementi negli angoli, luridume solidificato, un allevamento di mosche. Accudire e combattere gli spettri e l’inferno della memoria era una prova ardua, e tenere pulita e in ordine la casa nel frattempo era impossibile. Ruby era ansiosa di vedere come se la sarebbe cavata in acque così desolate la bandiera della speranza di Ephram. Lei avrebbe aspettato a issare la sua finché non fosse stata sicura. 
La bocca le si riempì di una saliva simile alla rabbia e sputò. Issare la bandiera? Prima avrebbe dovuto cucirne una. La speranza era pericolosa – qualcosa che era meglio distruggere prima che diventasse contagiosa. Ephram era quasi sulla porta. Ruby avvertì un sordo grugnito nella fossa dello stomaco. Dubitava che lui potesse resistere un solo giorno. (Cynthia Bond, Ruby, 2014, Bompiani, 2015)

Scrollò la testa. Si guardò le mani e sussurrò: “Non sono più la donna di una volta.” 
Lui sorrise. “Sei una gran donna, Ruby, non pensare mai il contrario.” 
Ruby distolse lo sguardo rivolgendolo alla finestra. Ephram le prese la mano. “Ma te lo dico: sono più interessato alla donna che devi ancora essere.” 
Si sentì colma di gratitudine. Per la prima volta dopo undici anni, adesso anche lei nutriva interesse per la donna futura. (Cynthia Bond, Ruby, 2014, Bompiani, 2015)
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