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sabato 20 febbraio 2016

#FAVOLE & RACCONTI / Il Maestro del Monastero del Silenzio (M. Ferrario)

Il discepolo Wu Liao entrò nel Monastero Zen del Silenzio.
Il Maestro lo accolse congiungendo le mani in segno di preghiera e chinando il capo, sorridendogli.

«Fratello, ti do il benvenuto. Questa sarà la tua casa e vi potrai restare tutto il tempo che vorrai. Ti ricordo solo che in tutto il monastero vige il silenzio assoluto e che questa regola è rigida: nessuno può parlare, né di giorno né di notte. Solo io potrò autorizzarti. E comunque, anche in questo caso, ti saranno concesse due parole. Non di più.»

Wu Liao visse nel monastero un anno rispettando rigorosamente la regola.
Allo scadere dell’anno il Maestro chiamò il monaco nel suo ufficio e gli disse:
«Fratello Wu Liao, tu sei qui da un anno ormai e hai sempre mantenuto il silenzio. Ora puoi dire due parole. Mi raccomando però: solo due parole».
Wu Liao rispose:
«Letto duro».
«Mi dispiace sentirti dire questo», commentò il Maestro. «Farò in modo che ti sia dato un letto migliore».

L’anno seguente Wu Liao incontrò nuovamente il Maestro.
«E’ trascorso il secondo anno, Wu Liao, e il tuo comportamento è sempre stato perfetto. Oggi hai la possibilità di dire altre due parole. Due soltanto».
«Cibo freddo», disse Wu Liao.
Anche stavolta il Maestro si dispiacque e assicurò al monaco che in futuro il cibo sarebbe stato migliore.

Giunse il terzo anniversario della permanenza di Wu Liao al monastero.
Come sempre, Wu Liao fu ricevuto nell’ufficio del Maestro.
«Allora, Wu Liao? Anche quest’anno ti concedo le due solite parole. Cosa mi dici?».
«Vado via», rispose Wu Liao.
Il Maestro sospirò.
Poi si lasciò andare a un commento.

«Credo proprio che sia meglio, caro Wu Liao. In effetti, da quando sei qui, non hai fatto altro che protestare: non ti andava mai bene niente...».

*** Massimo Ferrario, Il Maestro del Monastero del Silenzio, 2013-2016, per Mixtura - Riscrittura di una favola anonima raccolta da internet.


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