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martedì 5 gennaio 2016

#MOSQUITO / Decidere, se fossimo un po' irochesi (Jeremy Rifkin)

Prendere decisioni, per un irochese (*), è una questione che va molto al di là del momento e dell’ambito limitato delle persone riunite attorno al fuoco dell’accampamento. 
Quando gli irochesi prendono una decisione, la prendono pensando di onorare gli antenati e di sostenere la progenie non ancora nata. Si chiedono se la decisione presa oggi risponde agli insegnamenti degli avi e ai desideri dei pronipoti. La cultura degli irochesi è unica, avendo istituzionalizzato una visione specifica del futuro in tutte le decisioni da prendere. 
Un capo irochese si esprime così: «Noi guardiamo avanti, perché uno dei primi mandati assegnati a noi, che siamo i capi, è di garantire che ogni decisione da noi presa tenga conto della prosperità e del benessere della settima generazione a venire e questo è il fondamento per le nostre decisioni in assemblea. Ci chiediamo: la nostra decisione andrà a beneficio della settima generazione? Questa è la nostra regola». 

*** Jeremy RIFKIN, 1945, economista e sociologo statunitense, Guerre del tempo, 1987, Bompiani, Milano, 1989. -  (*) Gli irochesi erano una confederazione di 5 tribù di nativi americani, risalenti al 16° secolo e tuttora presenti tra Usa e Canada: abitavano i territori del nord-est corrispondenti all’attuale stato di New York.

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