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giovedì 19 novembre 2015

#SENZA_TAGLI / Putin, la foto (Marco Belpoliti)


I russi possiedono una parola per indicare quello che noi chiamiamo Kitsch: poslost, lo pseudo bello, lo pseudo ben fatto, come ha scritto Vladimir Nabokov in un saggio. Non c'è dubbio che le matrioske che raffigurano Stalin e Putin sono poslost. I loro ritratti possiedono tuttavia importanti differenze. 
Lo sguardo di Stalin appare fiero, quello di Putin malinconico. Uno è in alta uniforme, l'altro in abiti borghesi, in giacca e cravatta. 
Quale il più rassicurante dei due? Stando al pittore Stalin, senza dubbio. 
La malinconia di Putin appare foriera d'imprevedibilità. L'ha ritratto così, copiando da una fotografia, per piaggeria o perché davvero lo vede in questo modo? Se lo si confronta al sorridente Berlusconi, e all'impassibile Mao, l'espressione di Putin vira verso il depressivo. Nessun viso tra quelli dei grandi della Terra appare più indecifrabile del capo del Cremlino. Il lifting, cui è ricorso, come il suo omologo italiano, ex Presidente del Consiglio, l'ha ingessato in un volto senza espressioni. Qualcosa di ben più disdicevole del poslost. Il volto di Vladimir Putin appare oggi proprio per questo terribile.

*** Marco BELPOLITI, giornalista, saggista, La foto, 'Origami', n.1, 11 novembre 2015.

In Mixtura 1 altro contributo di Marco Belpoliti qui

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