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martedì 6 ottobre 2015

#RITAGLI / Meno finanza e più industria (Mariana Mazzucato)

[D: Lei è stata citata dal cancelliere ombra John McDonnel alla Labour Conference per il suo lavoro sullo Stato "entrepeneurial": qualcosa di più di imprenditore, uno Stato che ha la mentalità e la vocazione dell'industriale. A noi ricorda l'Iri: non è antica come ricetta?]
"Assolutamente no. Al contrario, qui è la differenza con i conservatori: lo Stato non è un'entità molesta nel business, che lasciato a se stesso farebbe meglio. Va sfatato il mito dello Stato lento e polveroso contro l'impresa dinamica e moderna. Cameron si lasciò scappare l'espressione "il civil servant è nemico dell'impresa", poi l'ha ritirata ma la mentalità resta quella. A certe condizioni, lo Stato deve essere un partner con pari se non maggior dignità dei soci privati, e assumere una funzione guida nella politica industriale. Purché sappia dove andare. Vanno fissati obiettivi precisi di politica economica, con una visione: la Silicon Valley è nata perché con interventi pubblici si è perseguita l'eccellenza nell'hi-tech, l'attuale mole di investimenti nelle nuove energie in Germania deriva dalla scelta "verde". C'è una sostanziale presenza dello Stato negli investimenti importanti".

[D: Qualcosa di simile a quello che fa in Italia la Cassa depositi e prestiti?]
"Non esattamente. La Cdp investe i risparmi postali che possono essere richiamati in qualsiasi momento, non ha un fondo di dotazione stabile che garantisca investimenti di lungo termine. Di capitale in giro per il mondo ce n'è tanto, bisogna far sì che non sia utilizzato per speculazioni finanziarie ma divenga "paziente". Qui lo Stato può ritrovare un ruolo: guidare gli investimenti privati, incanalarli, spingerli anche con qualcosa di più del nudging , l'arte di convincere, che si usa invece per i cittadini. Per capirsi, qualcosa di simile a quanto faceva il governo americano con i Bell Labs, "costretti" a investire nell'innovazione: erano dell'At&t alla quale in cambio lo Stato concedeva di tenere il monopolio, oltre a immobilizzarvi parte del capitale. In fondo è quello che ha detto Obama alla Fiat: prenditi la Chrysler (che era stata salvata dal governo Usa, ndr ) però investi nei motori ibridi. Quale lungimiranza, è il caso di dire. Per tutto questo servono ministeri, agenzie e dipartimenti, ben strutturati con personale qualificato, forti e coerenti".

[D: E anche ben finanziati.]
"Inutile negare che è un problema. Va affrontato con pragmatismo (...) Bisogna dimostrare che gli investimenti pubblici sono, se razionali, produttivi per il sistema. E che non basta perseguire il risanamento dei conti di breve termine se non si interviene sulla produttività: l'Italia ha i conti più in ordine della Germania eppure è ferma. Quanto alle tasse, si può lavorare sulla riduzione degli incentivi, sui sotterfugi dell'elusione a partire da quella delle multinazionali, sull'evasione che anche qui è un problema". (...)

*** Mariana MAZZUCATO, economista e saggista, intervistata da Eugenio Occorsio, Mariana Mazzucato: "Meno finanza e più industria per cancellare i privilegi", 'la Repubblica', 29 settembre 2015

LINK articolo integrale qui



In Mixtura, 1 altro contributo di Mariana Mazzucato e una mia recensione al suo ultimo libro (Lo Stato innovatore, Laterza, 2014) qui

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